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Sold out a Reggio Emilia per le novità della Legge di Bilancio 2018

3 minuti di lettura
13 Febbraio 2018 Stampa

Sold out all’aula magna Manodori per la serata proposta dalla nsotra organizzazione sulla legge di Bilancio con il vice direttore di Radio 24, Sebastiano Barisoni. Oltre 200 persone, la grande maggioranza imprenditori, hanno partecipato all’appuntamento insieme ai vertici dell’associazione (il reggiano Ivo Biagini, presidente di Zona, e il presidente generale Gilberto Luppi, il segretario generale Carlo Alberto Rossi, ma anche il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Stefano Landi).

Legge di Bilancio, certo, ma anche e inevitabilmente uno sguardo alla campagna elettorale: “Dopo un inizio con promesse e proposte su temi economici – ha osservato Barisoni – ora sembra che l’economia sia sparita dall’agenda politica a vantaggio di altri argomenti. Le proposte fatte, comunque, sono state tante e più che sulla copertura da trovare credo sia opportuno concentrarci sull’effettiva bontà di queste idee. Francamente – ha ironizzato il giornalista economico – qualche proposta è davvero meglio non venga mai messa in pratica…”.

Sul palco, insieme a Barisoni, gli esperti Lapam Confartigianato per le aree fiscale, rapporti di lavoro e bandi e agevolazioni: tanti i temi trattati, in modo approfondito e anche leggero, grazie allo stile scanzonato del moderatore. “Industria 4.0 e la digitalizzazione sono temi che la piccola e media impresa non può ignorare – ha ribadito Barisoni – le prospettive aperte dal digitale sono enormi e vanno colte”. È stato il la per lanciare a Reggio Emilia il servizio Digital Lapam (www.digitallapam.it) un sito e una App per digitalizzare la propria piccola impresa in modo semplice ed efficace.

 

Gilberto Luppi, presidente Lapam, ha chiuso con un invito alle forze politiche: “In questi giorni stiamo incontrando alcuni candidati alle elezioni che ci hanno chiesto un dialogo, a tutti stiamo dicendo che la voce della piccola impresa deve contare di più. Non tanto per ragioni corporative, ma perché senza la piccola impresa diffusa il Paese è destinato a finire in malora. Allora ben vengano le novità, ad esempio Industria 4.0, ma come sistema di Pmi stiamo aspettando da troppo tempo una legislazione attenta a chi lavora nelle nostre città e paesi (contribuendo in modo determinante anche al welfare) e, tanto per fare un esempio, la banda larga su tutto il territorio per cogliere le opportunità di cui abbiamo parlato. I piccoli ci sono, lo dimostra questa sala, e devono avere più voce in capitolo”.

 

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