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Sconto in fattura, a che punto siamo?

L’ Agenzia delle Entrate, con provvedimento del 31/07/2019, ha di fatto emanato le direttive per l’attuazione di quanto disposto dall’art.10, legge n. 58 del 28/06/2019, di conversione del cosiddetto “decreto crescita” (DL n.34 del 30/04/2019).
primo di agosto è possibile, per i contribuenti che intendono avvalersi dell’agevolazione fiscale prevista per gli interventi di efficientamento o riqualificazione energetica (ecobonus) o di miglioramento/adeguamento sismico (sisma bonus), optare per il credito d’imposta anticipato (cosiddetto sconto in fattura), a patto che l’impresa esecutrice degli interventi dia la propria disponibilità a caricarsi il credito e detrarlo poi nei cinque anni successivi dalle proprie imposte.

I problemi evidenziati da Lapam Confartigianato

L’iter di approvazione della norma in questione è costellato di molteplici interventi che Lapam Confartigianato, direttamente e per tramite dell’associazione nazionale, ha promosso per contrastare il provvedimento.
la pena elencarli per avere un quadro del lavoro svolto. Da subito è emerso il problema della capienza fiscale delle micro e piccole imprese che, nel caso ci fossero richieste di scontare il credito, per assecondare i propri clienti si sarebbero trovate ad esaurire la propria capienza fiscale in pochissimo tempo, oltre a patire un immediato problema finanziario di liquidità.

La prima iniziativa è partita nel marzo scorso attraverso un’audizione in commissione parlamentare competente, durante l’iter di discussione e approvazione del decreto, dove sono state espresse osservazioni contrarie nel merito della previsione di “sconto in fattura”, evidenziando problemi di condizionamento del mercato e della libera concorrenza a danno delle imprese del “sistema casa”. Successivamente, nel mese di giugno, mentre il decreto veniva convertito in legge senza alcuna modifica all’art.10, è stato richiesto un parere all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), che con parere immediato inviato al Ministero dello Sviluppo, confermava di fatto le critiche avanzate da Confartigianato, segnalando l’evidente sperequazione a danno delle piccole imprese dell’edilizia, dei serramenti e dell’installazione impianti, tutta a favore delle grandi imprese e delle multiutilities.

Cosa ha detto l'Antitrust

Così ha sentenziato l’Antitrust: “… la norma, nella sua attuale formulazione, appare suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni”.

Un’ulteriore iniziativa ha visto, nel mese di luglio, i vertici di Confartigianato conferire urgentemente con il Sottosegretario al MISE On. Crippa, per chiedere interventi di modifica sostanziali all’art.10. Le iniziative intraprese dall’associazione per contrastare lo sconto in fattura previsto per i lavori relativi a ecobonus e sismabonus, hanno ottenuto i primi risultati “politici”. Infatti alla fine di luglio, alcuni gruppi parlamentari hanno raccolto l’allarme del sistema Confartigianato e delle categorie interessate, e si sono mossi per cambiare o abolire l’articolo 10 del Decreto Crescita.

Alla fine di luglio, sono stati depositati in Senato tre disegni di legge firmati dal Movimento 5 Stelle, da Forza Italia e dal Partito Democratico. Minimo comun denominatore delle iniziative parlamentari è la consapevolezza degli effetti negativi che il meccanismo dello sconto in fattura provoca sugli artigiani e sulle piccole imprese del sistema casa. Si va dalle proposte di modifica alla norma per accelerare i tempi di utilizzo del credito d’imposta da parte delle imprese esecutrici dell’intervento, prevedendo poi il rimborso del credito fiscale accumulato dalle imprese stesse (DDL M5S), fino alla proposta di abrogazione dell’articolo 10, ritenuto lesivo della libera concorrenza a danno delle micro e piccole imprese (DDL Forza Italia e DDL PD).

Le motivazioni che ci hanno spinto a promuovere fin dall’inizio le critiche al provvedimento: le imprese non possono essere chiamate a finanziare gli interventi di riqualificazione energetica. Se si vuole dare slancio al settore e contemporaneamente incentivare il processo di riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano, occorre che la norma sia a misura di micro e piccola impresa. Le ultime azioni: nel mese di settembre, abbiamo contattato i responsabili nazionali di Confartigianato per chiedere la ripresa dell'iniziativa di contrasto allo sconto in fattura. Alla ripresa dei lavori parlamentari, interrotti dalle ferie e dalla crisi di governo, sono stati riattivati i contatti con la Sottosegretaria MEF Sen. Maria Cecilia Guerra e con i parlamentari della commissione competente.

Gli ultimi sviluppi

In data 2 ottobre l'Ufficio nazionale relazioni istituzionali di Confartigianato ha promosso un emendamento al DDL di conversione del DL 101/2019, in fase di approvazione (legge contenente disposizioni urgenti in materia di lavoro). La proposta di emendamento formulata, sopprime i primi 3 commi dell'art. 10 del DL Crescita, che ha introdotto il meccanismo dello sconto in fattura per il lavori relativi all'ecobonus e al sisma bonus. In attesa di sapere se l'emendamento proposto sarà accolto e inserito nel DL di conversione vi segnalo che il Presidente della commissione competente del Senato, Sen. Gianni Girotto, ha confermato, in intervista pubblicata sul "Sole 24 Ore", che sull'art.10 vi sarà certamente un intervento di modifica. L’argomento è stato portato all’attenzione del consiglio direttivo Lapam del comparto costruzioni e l’attività di tutela sindacale è stata fin dall’inizio seguita dai rappresentanti delle categorie interessate. 

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