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I Rifiuti nell’attività dell’autoriparazione: normativa e prassi

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20 Dicembre 2019 Stampa

DEFINIZIONE DI AUTORIPARAZIONE

Per autoriparazione si intende l’attività di manutenzione e di riparazione dei veicoli e dei complessi di veicoli a motore, ivi compresi ciclomotori, macchine agricole, rimorchi e carrelli adibiti al trasporto su strada di persone o cose.

Rientrano nell'attività di autoriparazione

– tutti gli interventi di sostituzione, modificazione e ripristino di qualsiasi componente dei veicoli (o complessi di veicoli) a motore;
– installazione sui veicoli (o complessi di veicoli) a motore di impianti e componenti fissi;
– riparazione pneumatici, anche se svolta da impresa diversa da quella che effettua lo smontaggio e il rimontaggio.

Le tipologie di rifiuti prodotti da officine meccaniche di riparazione

– Olio esausto
– Batterie al piombo esauste
– Filtri
– Stracci, segatura, carta sporca
– Filtri aria dei veicoli
– Imballaggi in plastica
– Imballaggi metallici
– Imballaggi contaminati da sostanze pericolose
– Rottami ferrosi da manutenzione veicoli
– Fanghi spurgo pozzetti lavaggio
– Pneumatici fuori uso
– Candele, tubi in gomma
– Apparecchiature fuori uso (lampadine)
– Rottami non ferrosi da manutenzione veicoli
– Rottami in plastica da manutenzione veicoli
– Liquido per freni
– Liquido antigelo contenente sostanze pericolose

REGISTRO DI CARICO E SCARICO

Per i rifiuti derivanti dall'attività di autoriparazione c'è l'obbligo di tenere il Registro di Carico e Scarico. Qualora i rifiuti derivino da un’attività commerciale vige l’obbligo del registro solo per i produttori di rifiuti pericolosi. Le annotazioni sul registro dei rifiuti pericolosi prodotti devono essere effettuate entro dieci giorni dalla produzione del rifiuto o dal conferimento dello stesso. Sul registro si devono annotare i rifiuti, inserendo le informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti.

Pertanto le operazioni di carico devono contenere:

– la data e il numero progressivo della registrazione;
– i CER corrispondenti;
– la loro descrizione;
– il loro peso.

Per lo scarico si dovrà segnalare:

– la data;
– il numero progressivo della registrazione;
– la descrizione del rifiuto;
– il relativo CER;
– la quantità;
– la destinazione (smaltimento o recupero);
– la data e il numero di riferimento del formulario di trasporto.

La prima registrazione deve essere sempre in data successiva a quella di vidimazione del registro che si deve effettuare presso la Camera di Commercio competente. Il registro è utilizzabile per più anni. Chiaramente, un unico registro potrà essere utilizzato per più rifiuti. Le informazioni contenute nel registro devono essere rese disponibili in qualunque momento all'autorità di controllo che ne faccia richiesta. La gestione dei Registri di Carico e Scarico può essere affidata alle organizzazioni di categoria oppure alle loro società di servizi (se la produzione annua non eccede le 10 tonnellate per i rifiuti non pericolosi e le 2 tonnellate per i rifiuti pericolosi) ma , occorre tuttavia sempre conservare presso la sede aziendale copia dei dati trasmessi.

FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE RIFIUTI

E' obbligatorio compilare il formulario di identificazione che accompagna il trasporto dei rifiuti. Il produttore del rifiuto, al momento del conferimento degli stessi a un trasportatore autorizzato, deve compilare il formulario di identificazione preventivamente vidimato dall’Agenzia delle entrate o dalla Camera di Commercio e redatto in 4 copie. Il formulario deve essere controfirmato dal trasportatore il quale ne trattiene tre copie al momento del carico dei rifiuti.

Avvenuto il trasporto, le tre copie devono essere firmate per accettazione dal destinatario. Delle tre copie, una resta al destinatario e due al trasportatore, il quale provvede a trasmetterne una al produttore, per indicarne l'avvenuto smaltimento o recupero. Il formulario, che fa parte integrante del registro, deve essere conservato per 5 anni.

La vidimazione del formulario è gratuita e non è soggetta ad alcun diritto di imposta.

Le aziende possono usufruire anche di formulari forniti di volta in volta dal trasportatore, ma restano responsabili della loro compilazione.

Il produttore dovrà poi controllare che il trasportatore gli faccia ritornare la quarta copia del formulario con l’accettazione del destinatario e verificare la correttezza del peso. Tale copia dovrà essere allegata a quella che il produttore aveva trattenuto al momento della consegna del rifiuto al trasportatore (la quarta copia certifica l'avvenuto conferimento del rifiuto). Anche i formulari potranno essere utilizzati per più anni e dovranno essere conservati per 5 anni dalla data di emissione.

MUD

Entro il 30 aprile di ogni anno bisogna compilare la denuncia annuale MUD e trasmetterla alle Camere di Commercio competenti, esclusivamente per via telematica qualora vengano prodotti rifiuti pericolosi mentre qualora si producano esclusivamente rifiuti non pericolosi esiste l'obbligo solo se si hanno più di dieci dipendenti (addetti).

CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI SECONDO IL CODICE C.E.R.

Ciascun rifiuto prodotto è classificato e codificato secondo un codice numerico noto come codice C.E.R. Il Codice Europeo dei Rifiuti rappresenta un elenco di rifiuti con il relativo simbolo identificativo composto da un numero di tre coppie di cifre (ad esempio: Batterie al piombo esauste – CER 16 06 01*, Olio esausto – CER 13 02 01* ).

Il Numero di riferimento del codice CER identifica il rifiuto secondo i seguenti criteri:

– primi due numeri identificano la categoria o l’attività che genera i rifiuti;
– secondi due numeri identificano il processo produttivo che genera il rifiuto;
– terza coppia di numeri identificano il singolo rifiuto.

Il codice CER serve per catalogare ogni particolare rifiuto e viene utilizzato in ogni fase di gestione dal momento della produzione, a quella del trasporto, a quella di trattamento, di stoccaggio intermedio o di stoccaggio definitivo e compare quindi su formulari, sui Registri di Carico e Scarico e sul MUD (Modello Unico di Dichiarazione dei rifiuti che deve essere compilato ogni anno entro il 30 di aprile).

Il titolare dell’attività ha l’obbligo di classificare le varie tipologie di rifiuto prodotti e ritrovandole nel Catalogo Europeo dei Rifiuti. I rifiuti il cui codice CER è contrassegnato, nell'elenco dell'Allegato D – Parte IV del D.Lgs. 152/2006, con un asterisco “*” sono rifiuti pericolosi.

Quindi nell'elenco dei rifiuti speciali si distinguono:

– rifiuti il cui codice CER non è contrassegnato da asterisco (rifiuti non pericolosi)
– rifiuti il cui codice CER è contrassegnato da asterisco (rifiuti pericolosi)
– rifiuti il cui codice CER è contrassegnato da asterisco e da voce speculare (rifiuti non pericolosi che tuttavia possono essere classificati pericolosi se, sottoposti ad analisi chimico- fisiche, contengono concentrazioni particolari di sostanze pericolose)

ALCUNI DIVIETI

Divieto di miscelare rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi.

Vige inoltre il divieto di abbandono e di deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel suolo ed il divieto di immissione di rifiuti nei corsi d'acqua, sia superficiali che sotterranei.

DEPOSITO TEMPORANEO

È il raggruppamento dei rifiuti effettuato nel luogo in cui sono prodotti.

Il deposito temporaneo è permesso alle seguenti condizioni:

1. i rifiuti che contengono particolari sostanze chiamate inquinanti organici persistenti, previsti dal regolamento (Ce) 850/2004 e s.m. e i., devono essere depositati e gestiti con riferimento alle norme contenute in tale regolamento;
. i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti:

con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito;
il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi.

in ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno;

3. il "deposito temporaneo" deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute;
. devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze pericolose.

PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RIFIUTI

Oli usati

Lo stoccaggio degli oli esausti va effettuato in cisterne apposite, serbatoi o fusti per il contenimento di liquidi. Il serbatoio di stoccaggio posto fuori terra, deve essere collocato su un pavimento impermeabilizzato dotato di un bacino di contenimento di capacità pari all'intero volume del serbatoio stesso. Qualora in uno stesso insediamento vi siano più serbatoi, potrà essere realizzato un solo bacino di contenimento di capacità pari alla terza parte di quella complessiva effettiva dei serbatoi. In ogni caso, il bacino deve essere di capacità pari a quella del più grande dei serbatoi. I serbatoi devono essere provvisti di opportuni dispositivi anti-traboccamento e qualora questi ultimi siano costituiti da una tubazione di troppo pieno il relativo scarico deve essere convogliato nella vasca di contenimento in modo da non costituire un pericolo per gli addetti e per l'ambiente.

I serbatoi di stoccaggio devono essere muniti di dispositivi necessari per effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e svuotamento.

Le aziende con un quantitativo di olio stoccato superiore a 1 m3, sono soggette alla verifica dell’applicabilità delle norme in materia di prevenzione incendi.

Filtri

Considerando che i filtri potrebbero dar luogo a fuoriuscita di liquidi è necessario collocarli in contenitori a tenuta, corredati da idonei sistemi di raccolta per i liquidi.

I filtri olio devono essere stoccati, previo appropriato svuotamento dei residui di olio in essi contenuto. Durante le fasi di conferimento al trasportatore, la manipolazione dei rifiuti va effettuata avendo cura di verificare la tenuta stagna dei contenitori. Tali recipienti devono essere provvisti di:

– idonee chiusure per impedire la fuoriuscita del contenuto;
– accessori e dispositivi atti a effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e svuotamento;
– maniglie per rendere sicure e agevoli le operazioni di movimentazione.

Batterie

I contenitori per lo stoccaggio delle batterie devono essere in materiale non attaccabile dall'acido solforico contenuto nelle batterie. I contenitori devono essere muniti di coperchio per evitare che altre sostanze possano finire anche accidentalmente a contatto con i rifiuti stoccati. I contenitori vanno posizionati in apposite aree di deposito temporaneo. Le aree di deposito temporaneo, inoltre, devono essere coperte e la base di deposito deve essere una superficie impermeabile (cemento, plastica, ecc.) protetta dagli agenti meteorologici e chiusa all'accesso di persone estranee.

Materiali assorbenti, stracci, segatura e carta sporca

Bisogna distinguere i due casi in cui gli stracci e/o i materiali assorbenti siano contaminati o meno da sostanze pericolose.

Avremo infatti due distinte categorie CER:

– CER (15 02 03) assorbenti, materiali filtranti, stracci, indumenti protettivi non contaminati da sostanze pericolose.
– CER (15 02 02*) assorbenti, materiali filtranti stracci e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose.

Nel primo caso, in cui si ha a che fare con rifiuti non pericolosi, bisogna semplicemente raccogliere in modo differenziato tali materiali e depositarli temporaneamente in contenitori in plastica in una certa area di stoccaggio. Si fa, in genere, riferimento a contenitori del tipo di quelli riportati nella figura accanto. Diverso è invece il secondo caso: infatti bisogna attivare tutte le buone pratiche di gestione dei rifiuti pericolosi, ovvero, depositarli in contenitori chiusi (in plastica e/o di metallo) a tenuta stagna, per evitare che le sostanze pericolose possano fuoriuscire e rischiare di miscelarsi con altri rifiuti o altre sostanze.

I contenitori vanno posizionati nelle apposite aree di deposito temporaneo.

Rottami ferrosi

Tali rifiuti vanno collocati in appositi contenitori dotati di adeguata copertura.

I liquidi lubrorefigeranti

I liquidi degli impianti di raffreddamento dei motori, contenenti glicole e gli oli degli impianti frenanti, vanno stoccati singolarmente in serbatoi o fusti per il contenimento di liquidi.
miscelare tipologie diverse di rifiuti (oli freni con liquidi di raffreddamento o con altri oli motore o idraulici) utilizzando ogni singolo serbatoio per tipologia di rifiuto stoccato.
ciascun serbatoio va indicata la tipologia del rifiuto con indicazione di eventuali rischi per le sostanze contenute.
serbatoio di stoccaggio, posto fuori terra, deve essere collocato su un pavimento impermeabilizzato dotato di un bacino di contenimento di capacità pari all'intero volume del serbatoio stesso.
in uno stesso insediamento vi siano più serbatoi, contenenti però la medesima tipologia di rifiuto, potrà essere realizzato un solo bacino di contenimento di capacità pari alla terza parte di quella complessiva effettiva dei serbatoi.
serbatoio di stoccaggio deve essere munito di dispositivi necessari per effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e svuotamento.
'area dove sono posti i serbatoi deve essere chiusa, coperta e non accessibile a persone estranee.

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