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“Il pane di qualità non fa ingrassare”. Parola della biologa nutrizionista

16 Ottobre 2020 Stampa

In occasione della seconda giornata regionale del pane e dei prodotti da forno artigianali indetta da Regione Emilia Romagna per il 16 ottobre, Confartigianato Emilia Romagna insieme a Lapam, ha organizzato una serie di iniziative di comunicazione e divulgazione dedicati al pubblico e ai consumatori sul tema dell’utilizzo del pane e dei prodotti da forno nell’alimentazione quotidiana, ai fini di un corretto e salutare stile di vita.

Troppo spesso infatti, i consumatori tendono ad escludere a priori il pane e i prodotti da forno dalla propria dieta alimentare per paura di ingrassare, o perché hanno dubbi in merito al fatto che mangiare pane possa portare a gonfiori o irritazione.
di più sbagliato: il pane è stato per secoli l’alimento principale per numerose civiltà, e tutt’ora è una componente importante della dieta mediterranea, stile alimentare riconosciuto Patrimonio immateriale Unesco e fonte di longevità. È infatti considerato, al pari di altri carboidrati, alla base della cosiddetta piramide alimentare, ovvero della schematica rappresentazione delle quantità di alimenti da assimilare in base alla tipologia.

Lapam ha dunque organizzato alcuni eventi sul territorio con una biologa e nutrizionista, Paola Bongiovanni, per approfondire in modo scientifico questi temi e accompagnare il consumatore verso una nuova consapevolezza alimentare. L’abbiamo raggiunta per rivolgerle alcune domande.

Dottoressa Bongiovanni, quale ruolo occupa il pane in una sana dieta alimentare?
«Il pane, se mantiene le sue qualità nutrizionali, gioca un ruolo molto importante nella dieta giornaliera in quanto potrebbe rappresentare almeno il 30% delle calorie giornaliere di un piano alimentare e quindi utile per garantire l’apporto calorico per le nostre attività quotidiane. Se fatto con cereali integrali non è solo ricco di amido, la componente energetica, ma anche di fibra e micronutrienti come vitamine e sali minerali, che rappresentano i nutraceutici necessari per il nostro stato di salute».

In base alla sua esperienza, quali sono i principali equivoci commessi dai consumatori quando si approcciano al pane e ai farinacei in generale?
«Spesso i consumatori tendono a non mangiare il pane perché pensano di ingrassare in quanto lo considerano, a torto, una fonte energetica calorica. Se il pane è di buona qualità queste calorie tendono ad annullarsi, perché il pane è ricco non solo di una componente amidacea e quindi zuccherina, ma anche di fibre utili nella dieta alimentare perché assorbono i grassi ed aiutano soprattutto a migliorare la nostra flora batterica. Il pane è ricco di sali minerali come potassio e magnesio utili per il nostro equilibrio salino e perché svolgono ruoli importanti come cofattori in molte reazioni chimiche del nostro metabolismo».

Problemi digestivi e celiachia dal suo punto di vista sono aumentati negli ultimi anni? Quali potrebbero essere le cause?
«Entrambe queste situazioni sono aumentate negli ultimi anni perché spesso il pane viene fatto con farine moderne che hanno una percentuale e forza di glutine molta più alta rispetto ai grani antichi. Questo non permette al nostro organismo di digerirli bene. Sono quindi aumentati coloro che sono sensibili al grano e anche i celiaci».

Quale tipo di pane è particolarmente apprezzabile da un punto di vista della qualità nutrizionale?
«Un pane di qualità, dal punto di vista nutrizionale, può essere quello fatto con cereali integrali e con una forza di glutine bassa, possibilmente intorno ai 90 W».

Per maggiori informazioni
Gelmuzzi
categoria alimentaristi
[email protected]
893111

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