Dopo due anni di attesa, debutta finalmente la Digital Tax, l'imposta destinata a tassare i cosiddetti giganti del web.
Cosa dice la Legge di Bilancio 2020
Tecnicamente si tratta di un'imposta ad aliquota fissa del 3% sull’ammontare dei ricavi tassabili conseguiti nel corso dell’anno solare per coloro che realizzano un totale di ricavi non inferiore di almeno 750 milioni di euro complessivi, di cui almeno 5,5 milioni realizzati in Italia.
(Leggi le altre novità contenute nella Legge di Bilancio 2020, clicca qui)
Un lungo tira e molla e l'impronta dell'Unione Europea
Un'aliquota più bassa rispetto al 6% inizialmente previsto dal Governo Gentiloni di due anni fa, la cui applicazione fu poi rimandata al Governo successivo e a quello successivo ancora.
detto che già nel 2018 la Commissione europea aveva proposto un provvedimento simile (la cosiddetta "Web Tax", indirizzata ai ricavi da vendita di pubblicità e sulla compravendita dei dati) sempre destinato ai big della rete, segno evidente di come il tema sia oggetto di discussione non solo in Italia (si pensi allo scontro Macron/Trump in occasione della proposta di un analogo provvedimento francese).
Così Daniele Casolari, Segretario Provinciale Licom:
"Come in tutte le cose importanti, la parte più difficile è cominciare. Quindi bene il debutto della web tax anche in Italia, come aliquota il 3% è relativamente bassa, specie se confrontato con l'enorme carico fiscale che grava sulle piccole e medie imprese del commercio e dell'artigianato. Ma è comunque un punto di partenza, dopo due anni di attesa finalmente si è cominciato a realizzare un primo passo verso l'equità fiscale tra i colossi del web e le piccole imprese".