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Pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro. Alcuni chiarimenti

3 minuti di lettura
18 Marzo 2020 Stampa

Nel recente Decreto Legge n°18, ribattezzato “Cura Italia” (leggi qui), è stato previsto un credito d’imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro con un massimale di 20mila euro complessivi, sino ad esaurimento fondi con un plafond di 50 milioni di euro (art.64 ndr). Mentre si attendono le disposizione attuative della norma, approfondiamo grazie alla Direzione Centrale Rischi, alcuni aspetti della pulizia e della sanificazione degli ambienti di lavoro, mentre in allegato forniamo una utile guida realizzata per le Imprese di Pulizia. 

Per una pulizia efficace degli ambienti di lavoro

Innanzitutto è necessario attivare un livello di pulizia più accurato degli arredi e delle superfici a maggior contatto in locali, ambienti, postazioni di lavoro e aree comuni. 
procedure devono essere quotidiane, prestando la massima accuratezza nella pulizia di tavoli da riunione e scrivanie, maniglie di porte di servizio, tastiere di ascensori e tornelli, corrimani, apparecchi telefonici, tastiere e mouse, distributori di bevande e snack e così via, utilizzando prima un detergente neutro e dopo prodotti contenenti ipoclorito di sodio 0,1% (es: Lysoform professionale, Amuchina, Candeggina ndr.)  

Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, si può usare in alternativa etanolo al 70% (per intenderci l’alcool al 70° ndr.), poi un detergente neutro.
È fondamentale attivare un più elevato livello di pulizia delle superfici dei servizi igienici utilizzando prodotti a base di cloro. 

Inoltre è necessario che gli interventi di sanificazione degli ambienti di lavoro siano eseguiti dove possibile – ma non necessariamente – con macchinari nebulizzatori a vapore secco surriscaldato ad alta temperatura fino a 180°C, miscelato con un idoneo prodotto che permetta di ridurre la contaminazione microbiologica su qualsiasi superficie (ricordando che questo trattamento può essere valido su pavimenti, pareti e superfici resistenti al calore ndr). 

La sanificazione degli ambienti

Stando alle recenti raccomandazioni del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (ECDC), dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e sulla base della circolare del Ministero della Salute del 22 febbraio 2020, è necessario per gli ambienti sanitari l’utilizzo dei comuni disinfettanti ospedalieri quali ipoclorito di sodio (0,1-0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0,5%) con un tempo di contatto adeguato. Per gli ambienti non sanitari come uffici ed aree comuni, è necessario l’utilizzo di ipoclorito di sodio (0,1%) dopo avere effettuato un’accurata pulizia. 

Facoltativamente, qualora si dovessero attuare azioni generalizzate sugli ambienti di lavoro, in modo tale da raggiungere anche superfici non trattabili con prodotti a base di alcol o cloro, si può ricorrere alla nebulizzazione a base di perossido di idrogeno e ioni di argento (alcune pubblicazioni evidenziano come efficacemente utilizzabile anche il processo di ozonizzazione). 

Inoltre è necessario che sia sempre disponibile un pronto intervento a chiamata in grado di sanificare d’urgenza il luogo specifico dove sia stata accertata la presenza di contaminazione da virus Covid-19. 
che queste ultime operazioni dovranno essere eseguite da personale tecnico qualificato e certificato per il genere di servizi richiesti, nel pieno rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro. 

Per maggiori informazioni

È possibile contattare il nostro servizio Sicurezza Ambiente Qualità
[email protected]
 

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