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Luppi: “Ok il Decreto imprese, ma ci sono dubbi sulle condizioni per ottenere prestiti in banca”

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7 Aprile 2020 Stampa

“La garanzia dello Stato al 100% sui prestiti alle piccole imprese fino a 800mila euro è una possibilità non ordinaria che l'Unione Europea ha concesso e che il Governo ha positivamente utilizzato. Non va bene però che le imprese che avranno necessità di accedere a importi superiori a 25 mila euro, debbano fare in banca la trafila degli ordinari esami di sostenibilità economico finanziaria e di verifica andamentale. Cosa c'è di ordinario e normale in questi giorni, in queste settimane? Siamo sicuri che questo sia ‘fare tutto ciò che serve’ come ha detto con autorevolezza l’ex Presidente della Bce Draghi? A fronte della garanzia statale c'è l'impegno diretto, personale e patrimoniale, di ogni donna e uomo che fa impresa, a rischio e senza tutela, di contrarre un debito con una banca per tenere in vita, sul mercato, un'attività che dà lavoro e reddito alle famiglie propria e dei propri collaboratori. Comprendo la prudenza, ma questo è il momento del coraggio”.

Questo il primo commento del Presidente di Lapam Confartigianato Gilberto Luppi al Decreto "liquidità" annunciato nella sera di lunedì 6 aprile dal Governo.

“Resta un grande dubbio – riprende Luppi -. Le banche saranno in grado di fare l'analisi del merito di credito per tutte le richieste di prestiti per liquidità per importi sopra i 25 mila euro, visto che hanno ridotto il personale, sono aperte al minimo con tanto personale a casa in smart working? Gli istituti di credito stanno faticando a ‘lavorare’ le richieste di sospensione dei mutui e dovrebbero trattare gli anticipi di cassa integrazione e sospensione dal lavoro. Il rischio è che, quando saranno in grado di dare risposte, l'azienda che ha presentato la domanda non sia più in vita”.

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