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Donne Impresa: i centri antiviolenza della Regione Emilia Romagna rimangono aperti

14 Aprile 2020 Stampa

In questo momento di emergenza sanitaria che costringe le donne a casa, proprio il luogo in cui subiscono le più frequenti e gravi violenze, è importante sapere che, se hai bisogno di aiuto per te o per un’altra donna, non sei sola.

La convivenza forzata con uomini violenti può portare ad una pericolosa escalation e le donne devono sapere che tutte le linee telefoniche e i centri antiviolenza sono attivi e possono aiutarle.

Le donne possono uscire di casa per chiedere aiuto o raggiungere il centro antiviolenza in qualsiasi momento, nonostante le restrizioni del D.P.C.M. questa motivata esigenza fa parte del diritto alla salute8e viene considerata una condizione di necessità anche ai fini dell’autocertificazione.

Cosa fare:
• Chiama il 1522: su tutto il territorio nazionale è attivo 24 ore su 24 il numero gratuito antiviolenza e anti stalking che oAre aiuto e sostegno. Se non puoi chiamare, puoi chattare direttamente con un’operatici collegandoti al sito
(1522.eu) in forma anonima o scaricare la app8 del 1522 per collegarti con le operatrici specializzate per una immediata richiesta di aiuto.
• Chiama i Centri  Antiviolenza  dell’Emilia-Romagna che restano tutti aperti, garantendo la reperibilità telefonica, prediligendo modalità di colloquio tramite video-chiamata e predisponendo colloqui personali per situazioni di emergenza (adottando le dovute misure di prevenzione e contingentamento illustrate dai DPCM), senza fermare le attività di sostegno alle donne che subiscono violenza.

I Centri suggeriscono alle donne di contattarli quando vanno a buttare l’immondizia, in farmacia o a fare la spesa, attraverso una telefonata, un SMS, un messaggio di WhatsApp. Anche le Case rifugio restano aperte e proseguono la loro attività, accolgono nuove ospiti in caso di necessità e continuano a supportare le donne già ospiti soprattutto quelle con bambine e bambini, che, con scuole e agenzie educative chiuse e senza una rete familiare di supporto, sono totalmente a carico delle madri.

Le attività avvengono nel rispetto delle regole stabilite dal governo, a tutela del personale e delle donne che chiedono aiuto, puoi contattarli attraverso una telefonata un WhatsApp o un SMS.

Inoltre, come ribadito, anche dalla Ministra alle Pari Opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, «è importante che le donne sappiano che possono uscire e recarsi ai Centri Antiviolenza dichiarando che lo fanno per stato di necessità, mantenendo la riservatezza sulla causa specifica senza dichiarare altro motivo. Inoltre non è necessario avere il documento per la mobilità in casa, lo si può compilare all'atto del controllo».

Anche le Case rifugio proseguono la loro attività, vengono comunque frequentate dalle operatrici rispettando le indicazioni, per supportare le donne ospiti soprattutto quelle con bambine e bambini, che, con scuole e agenzie educative chiuse e senza una rete familiare di supporto, sono totalmente a carico delle madri.

Ricordiamo, infine, che è sempre attivo 24 su 24 il numero verde gratuito 1522 dedicato alle richieste di aiuto e sostegno alle vittime di violenza e stalking.

Visita la pagina della Regione dedicata.

INFO

Elena Baraldi – Referente gruppo donne Lapam
893 111
[email protected]

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