Si chiude con una prima vittoria del mondo delle piccole imprese artigiane il braccio di ferro con la grande distribuzione organizzata sul tema dell’obbligo di ritiro e smaltimento del pane fresco invenduto dai punti vendita a carico dei fornitori.
La vicenda
Tutto inizia nel settembre del 2018, quando l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto sei istruttorie nei confronti dei principali operatori nazionali nel settore della GDO su segnalazione delle principali Associazioni di categoria dei panificatori.
Quello che si vuole accertare è se le pratiche sopra descritte costituiscono una pratica sleale ed una violazione dell’art. 62 del decreto legge n. 1/2012 che regola le relazioni commerciali nella filiera agro-alimentare. Contemporaneamente all’avvio delle istruttorie, alcune delle società interessate dai procedimenti sono state ispezionate dai funzionari dell’Antitrust.
La decisione dell'Antitrust
Un anno dopo, nello scorso settembre l’Antitrust stabilisce che i panificatori artigiani non saranno più obbligati a ritirare, a fine giornata, il pane fresco rimasto invenduto sugli scaffali confermando l’ipotesi che inquadrava la pratica in un contesto di significativo squilibrio contrattuale tra le catene della gdo e le imprese di panificazione, artigiane con pochi dipendenti.
In questa specifica situazione, l’obbligo di ritiro dell’invenduto rappresentava una condizione contrattuale posta a esclusivo vantaggio delle catene della grande distribuzione e determinava un indebito trasferimento sul contraente più debole del rischio commerciale di non riuscire a vendere il quantitativo di pane ordinato e acquistato.
L’obbligo di smaltimento dell’invenduto a carico sempre dei panificatori aveva quasi poi il sapore della beffa, in quanto l’invenduto diveniva “rifiuto” alimentare, con l’imposizione, da parte della normativa vigente di non utilizzare il pane invenduto a fini commerciali sine die, neppure per la sua a fini umanitari con un elevatissimo spreco di prodotto”.
Il commento di Confartigianato
Così il commento di Enrico Meini, Presidente regionale e nazionale dei Panificatori di Confartigianato :
«Una vittoria importante dei piccoli artigiani nei confronti dei giganti del commercio. Quella appena giudicata illecita dall’Antitrust è solo una delle tante pratiche vessatorie che minano il lavoro e lo sviluppo dei piccoli artigiani panificatori: un assurdo obbligo di reso che costringeva anche le nostre micro e piccole realtà liguri a farsi ingiustamente carico del ritiro e dello smaltimento, nonché dei relativi costi. Ci auguriamo solo che i ricorsi intrapresi dalle grandi strutture non portino a una vanificazione della pronuncia dell’Antitrust».
Per maggiori informazioni
Per maggiori informazioni è possibile contattare la Segreteria Sindacale Lapam ai seguenti recapiti : 059/893111 [email protected]