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Panificatori e grande distribuzione: l’Antitrust dà ragione agli artigiani

3 minuti di lettura
24 Settembre 2019 Stampa

Si chiude con una prima vittoria del mondo delle piccole imprese artigiane il braccio di ferro con la grande distribuzione organizzata sul tema dell’obbligo di ritiro e smaltimento del pane fresco invenduto dai punti vendita a carico dei fornitori.

 

La vicenda

Tutto inizia nel settembre del 2018, quando l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto sei istruttorie nei confronti dei principali operatori nazionali nel settore della GDO su segnalazione delle principali Associazioni di categoria dei panificatori.

Quello che si vuole accertare è se le pratiche sopra descritte costituiscono una pratica sleale ed una violazione dell’art. 62 del decreto legge n. 1/2012 che regola le relazioni commerciali nella filiera agro-alimentare. Contemporaneamente all’avvio delle istruttorie, alcune delle società interessate dai procedimenti sono state ispezionate dai funzionari dell’Antitrust.

 

La decisione dell'Antitrust

Un anno dopo, nello scorso settembre l’Antitrust stabilisce che i panificatori artigiani non saranno più obbligati a ritirare, a fine giornata, il pane fresco rimasto invenduto sugli scaffali confermando l’ipotesi che inquadrava la pratica in un contesto di significativo squilibrio contrattuale tra le catene della gdo e le imprese di panificazione, artigiane con pochi dipendenti.

In questa specifica situazione, l’obbligo di ritiro dell’invenduto rappresentava una condizione contrattuale posta a esclusivo vantaggio delle catene della grande distribuzione e determinava un indebito trasferimento sul contraente più debole del rischio commerciale di non riuscire a vendere il quantitativo di pane ordinato e acquistato.

L’obbligo di smaltimento dell’invenduto a carico sempre dei panificatori aveva quasi poi il sapore della beffa, in quanto l’invenduto diveniva “rifiuto” alimentare, con l’imposizione, da parte della normativa vigente di non utilizzare il pane invenduto a fini commerciali sine die, neppure  per la sua a fini umanitari con un elevatissimo spreco di prodotto”.

 

Il commento di Confartigianato

Così il commento di Enrico Meini, Presidente regionale e nazionale dei Panificatori di Confartigianato :
«Una vittoria importante dei piccoli artigiani nei confronti dei giganti del commercio. Quella appena giudicata illecita dall’Antitrust è solo una delle tante pratiche vessatorie che minano il lavoro e lo sviluppo dei piccoli artigiani panificatori: un assurdo obbligo di reso che costringeva anche le nostre micro e piccole realtà liguri a farsi ingiustamente carico del ritiro e dello smaltimento, nonché dei relativi costi. Ci auguriamo solo che i ricorsi intrapresi dalle grandi strutture non portino a una vanificazione della pronuncia dell’Antitrust».

 

Per maggiori informazioni

Per maggiori informazioni è possibile contattare la Segreteria Sindacale Lapam ai seguenti recapiti : 059/893111 [email protected]

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