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Destinazione Italia: Contributo PMI Digitali – aggiornamento

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30 Settembre 2014 Stampa

L'atteso provvedimento della Digitalizzazione delle PMI, pevisto dal decreto Destinazione Italia del dicembre 2013, ha compiuto un ulteriore passo, con la definizione dello schema standard di bando e delle modalità di erogazione dei contributi, mentre resta aperta la partita delle coperture (fino a 100 milioni di euro), rinviata a un decreto del ministro dell'Economia ancora in lavorazione.

Per ora il decreto, firmato nei giorni scorsi dal ministro dello Sviluppo economico, da chiarezza sulla platea interessata, sulle attività e sulle spese ammissibili.

I contributi in forma di voucher, di valore non superiore a 10mila euro, dovranno favorire l'acquisto di software, hardware o servizi che consentano uno tra sei tipi di attività: miglioramento dell'efficienza aziendale; modernizzazione dell'organizzazione del lavoro (anche mediante telelavoro); sviluppo di soluzioni di e-commerce; connettività a banda larga e ultralarga; collegamento alla rete internet mediante satellite, quindi con acquisto di decoder e parabole, dove non sono disponibili soluzioni fisse; formazione qualificata, nel campo dell'Ict, del personale delle Pmi.

I voucher saranno concessi nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili, tutte riconducibili alle attività di miglioramento organizzativo e di digitalizzazione prima elencate.

L'incentivo è riservato alla categoria delle micro, piccole e medie imprese che, in sede di presentazione della domanda, abbiano dichiarato che l'importo del voucher richiesto non è tale da determinare il superamento del massimale "de minimis" di loro spettanza.

Sarà un provvedimento direttoriale dello Sviluppo economico a fissare i termini di apertura dello sportello per le domande. Le istanze andranno trasmesse esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica che sarà disponibile sul sito del ministero. La procedura prevede che, nel caso in cui l'importo complessivo dei voucher concedibili sia superiore all'ammontare delle risorse disponibili, il ministero effettui il riparto dei fondi in misura proporzionale.

Sull'entità delle risorse, come detto, l'ultima parola spetta ora al ministero dell'Economia. Il decreto Destinazione Italia indicava un plafond massimo di 100 milioni di euro, che consentirebbe di incentivare circa 10mila tra micro e Pmi. Per la relativa copertura finanziaria i tecnici per ora hanno individuato due strade: la programmazione 2014-2020 dei Fondi Ue (che potrebbe però coprire solo le regioni meridionali dell'Obiettivo convergenza) e le disponibilità nazionali del Fondo sviluppo e coesione e del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie.

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