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Caro Carburanti – Comunicato Congiunto delle associazioni di cateogria

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6 Novembre 2014 Stampa

Comunicato stampa congiunto del 6 novembre 2014

FEGICA CISL – FIGISC/ANISA CONFCOMMERCIO- FAIB CONFESERCENTI

CARO CARBURANTI

I Benzinai denunciano il monopolio bancario ed i costi inaccettabili di carte di credito e pagobancomat
i ricorsi alla commizzione europea e all'antitrust itailana

12 Novembre NO CARD DAY e conferenza stampa a Roma (Hotel Nazionale ore 11:00) per presentare l'iniziativa
 

I Gestori degli impianti di distribuzione carburanti hanno l'obbligo di accettare, in pagamento, la moneta elettronica.

Ma il costo delle commissioni imposte dal sistema bancario è talmente alto da assorbire l’intero margine di gestione e da costringere di fatto gli operatori a scaricarne gli oneri direttamente sul prezzo al pubblico dei carburanti.

Questo il risultato dei provvedimenti emanati dal Governo che hanno finito per penalizzare, ancora una volta, piccole imprese, lavoratori e consumatori ad esclusivo vantaggio delle Banche e dei consorzi interbancari che gestiscono sostanzialmente in regime di oligopolio l’emissione e l’utilizzo delle carte di credito e del pago bancomat.

Insomma, mentre il Governo impone ad esercenti e consumatori l’utilizzo delle carte, dall’altro lascia assolutamente libero il sistema bancario di fissare condizioni e costi a proprio piacimento e in ragione delle sue esigenze.

E’ sufficiente dire che il costo imposto ai Gestori italiani è complessivamente superiore all’1,5%, a fronte di un margine lordo inferiore al 2% del prezzo finale che, come noto, per il resto viene intascato dallo Stato, in forma di accise ed IVA, e dalle compagnie petrolifere.

Tutto ciò nonostante persino l’”Europa delle Banche” stia per adottare una normativa che contiene il costo massimo del servizio fra lo 0,2 e lo 0,3%.

Il 12 Novembre, a sostegno della Conferenza Stampa e dell'avvio delle denunce, i Gestori non accetteranno alcuna carta di credito né bancomat per manifestare lo stato di disagio della Categoria che è avviata, se non interverranno fatti nuovi, ad una vera e propria disobbedienza civile, rifiutando la moneta elettronica in pagamento.

QUAL È L' AUTORITA' CHE PUO' OBBLIGARE UNA PICCOLA IMPRESA A VENDERE IN PERDITA?

Ci attendiamo che l'Unione Europea da una parte e l'AGCM nazionale dall'altra, a seguito della denuncia, intervengano per ripristinare certezza del diritto e libertà di concorrenza.

E' arrivato il momento di dire basta allo strapotere delle banche che speculano sulle piccole imprese a favore di chi fa speculazione.

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