Superbonus 110% un’opportunità da cogliere
«I privati hanno un’occasione storica di effettuare lavori complessi e impegnativi, sostanzialmente pagati dall’intervento pubblico e per quanto possa essere disincentivante l’onere delle verifiche pre-intervento, mi aspetto che dal fronte della domanda la reazione sarà importante».
Così Bruno Panieri, direttore delle politiche economiche della nostra organizzazione nazionale, riassume nel nuovo numero di “Imprese & Territorio”, il superbonus al 110%: la maxi detrazione concessa a fronte di particolari interventi di efficientamento energetico e antisismico degli edifici (non tutti ndr.). Un’opportunità non solo per le imprese del comparto costruzioni, ma soprattutto per i privati interessati a migliorare l’efficienza e la sicurezza della propria abitazione (e seconda casa), per i condomìni, per gli Istituti Autonomi Case popolari, per le cooperative di abitazione a proprietà indivisa e non solo.
Una misura su cui il legislatore ha puntato per perseguire essenzialmente tre obiettivi: rilanciare il comparto costruzioni, migliorare le prestazioni energetiche e antisismiche delle abitazioni, rispettare le tappe fissate dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Obiettivi ambiziosi a cui la nostra associazione ha voluto contribuire fin da subito, mettendo a disposizione di privati ed imprese un sito dedicato per incrociare domanda ed offerta e organizzando una serie di iniziative gratuite ed aperte al pubblico sulle due province di Modena e Reggio Emilia.
Ma, nonostante quest’agevolazione, la strada per uscire dalla crisi innescata da Covid-19 è ancora lunga. I dati analizzati dal nostro Ufficio Studi restituiscono la fotografia di un momento difficile, in particolare per alcune filiere come quella dell’auto, tra le più importanti del Made in Italy. Tuttavia le imprese che in questi anni hanno investito in tecnologie e competenze digitali sembrano aver reagito meglio all’emergenza (ne parliamo nella nostra infografica a pagina 15).
Organizzare in modo nuovo il lavoro, comprendere i codici formali imposti dalle catene globali del valore, aumentare il valore aggiunto dei propri prodotti o servizi, sono elementi indispensabili per essere competitivi e superare momenti come questo. Secondo il professor Federico Butera, di cui trovate l’intervista a pagina 10, dobbiamo partire da qui per rinnovare il Paese e le sue organizzazioni, siano esse imprese o amministrazioni pubbliche.
E in questo senso, dice Butera, proprio dalla nostra regione, l’Emilia Romagna, arriva un esempio virtuoso da seguire e allargare a tutto il territorio nazionale.
Spazio infine, come sempre, a tutti i corsi e ai seminari online in partenza nelle prossime settimane per imprese e professionisti.
Buona lettura!
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