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Mirandola – «Troppi ostacoli, le imprese si sentono abbandonate»

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8 Ottobre 2015 Stampa

Mirandola l'analisi di stefano fabbri, responsabile Lapam dell'area nord

Mirandola – Aveva lanciato l'appello alle istituzioni regionali, provinciali e locali nel corso dell'inaugurazione della Bbg, una delle tante aziende colpite dal sisma dove oggi lavorano fianco a fianco due generazioni. Un esempio di sana imprenditoria, sempre più raro però. «L'impresa rischia di perdere la sua cultura, bisogna correre ai ripari», aveva detto Stefano Fabbri, responsabile Lapam Area Nord. Concetto che aveva fatto 'storcere'il naso all'ex presidente regionale Vasco Errani. «Qui, nell'Emilia ferita dal sisma l'impresa è protagonista», aveva replicato.

E'vero, le imprese ferite sono ripartite più forti di prima, «ma è pur vero – spiega oggi Fabbri – che le istituzioni non possono non tener conto di un dato reale. Ovvero il rischio della perdita di cultura imprenditoriale: dato che le associazioni di categoria registrano da tempo. Oggi è sempre più difficile fare impresa, vediamo sempre più imprenditori frustrati e giovani che preferiscono andare a Londra a fare i camerieri o in Australia a fare qualsiasi altro lavoro, anziché continuare l'attività del genitore oppure mettersi in proprio e costituire una impresa. Tanti i fattori – spiega Fabbri – dal sistema bancario che non aiuta all'eccessiva burocrazia, dalla perdita di valori alle mole di norme in ambito fiscale, dall'alternanza scuola lavoro non sempre in sintonia alla crisi economica.
E'un tema complesso – sottolinea Fabbri – un problema profondo che merita di essere analizzato anche nella nostra Emilia, benché dopo il sisma – commenta – le aziende siano ripartite con una volontà di ferro e meglio di prima gli ostacoli vengono visti e vissuti diversamente da prima».

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