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News Ambiente – febbraio 2016

8 minuti di lettura
23 Febbraio 2016 Stampa

Entrato in vigore il Collegato Ambientale alla legge di Stabilità

L’ultimo semaforo verde da parte della Camera lo aveva ricevuto proprio poco prima di Natale. Ora il Collegato Ambientale alla legge di Stabilità è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ed è entrato in vigore il 2 febbraio 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 221).
suo interno la Legge 28 dicembre 2015, n. 221 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale 18 gennaio 2016, n. 13) recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali”, contiene una serie di disposizioni in materia di tutela della natura e sviluppo sostenibile, unitamente a misure nell’ambito dell’energia, acquisti verdi, gestione dei rifiuti e bonifiche, difesa del suolo e risorse idriche.
tratta di un pacchetto di misure destinate ad incidere in modo significativo su vari aspetti della normativa ambientale e dell'economia verde, nella direzione della semplificazione e della promozione del riutilizzo delle risorse e della sostenibilità ambientale, con la previsione di incentivi per premiare i comportamenti virtuosi di consumatori, produttori e istituzioni.

Le principali novità

– L’articolo 12 apporta alcune modifiche alla disciplina dei sistemi efficienti di utenza (SEU). In particolare nella definizione di SEU è soppresso il tetto, per l’impianto elettrico, della potenza nominale non superiore a 20 MWe e complessivamente installata sullo stesso sito. Si interviene inoltre sulla disciplina relativa ai SEU realizzati in data antecedente alla data di entrata in vigore del decreto n. 115/2008. Si prevede altresì che ai sistemi di autoproduzione di energia elettrica con ciclo ORC (Organic Rankine Cycle) alimentati dal recupero di calore prodotto da cicli industriali e da processi di combustione spetteranno determinati titoli di efficienza energetica.
– L’articolo 13 amplia l’elenco dei sottoprodotti di origine biologica utilizzabili negli impianti a biomasse e biogas ai fini dell’accesso ai meccanismi di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili, includendovi i sottoprodotti della trasformazione degli zuccheri tramite fermentazione, nonché i sottoprodotti della produzione e della trasformazione degli zuccheri da biomasse non alimentari, e i sottoprodotti della lavorazione o raffinazione di oli vegetali.
– L’articolo 14 interviene sulla disciplina dei procedimenti di autorizzazione per le reti nazionali di trasporto dell’energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici (contenuta nell’articolo 1-sexies del D.L. n. 239/2003), in particolare con riferimento all’attraversamento di beni demaniali da parte di opere della rete di trasmissione nazionale.
– L’articolo 15 contiene una norma di interpretazione autentica in merito all’applicazione degli incentivi relativi alle fonti rinnovabili nei confronti degli impianti di cogenerazione abbinati al teleriscaldamento connessi ad ambienti a destinazione agricola (si tratta degli impianti di cui all’art. 3, comma 4-bis, del D.L. n. 78/2009) e recita “ai fini della verifica circa il possesso del requisito temporale ivi indicato, ovvero l’entrata in esercizio entro il 31 dicembre 2012, non soltanto deve essere avvenuta l’entrata in esercizio commerciale dell’energia elettrica ma anche l’entrata in esercizio commerciale dell’energia termica”.
– L’articolo 24 interviene sulla disciplina di attuazione dei meccanismi di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici (decreto del MISE del 6 luglio 2012). Con riferimento all’accesso ai meccanismi incentivanti per impianti a biomasse e biogas, rientrano tra i sottoprodotti utilizzabili della lavorazione del legno solo quelli non trattati. Sono eliminati per il calcolo forfettario dell’energia imputabile alla biomassa, sia il legno proveniente da attività di demolizione che il legno da trattamento meccanico dei rifiuti e sono esclusi dal citato sistema incentivante per la produzione di energia da fonti rinnovabili taluni rifiuti provenienti da raccolta differenziata, il legno e i rifiuti pericolosi, ad eccezione di alcuni tipi di rifiuti.

Altre novità sono:

– Fondi per la mobilità sostenibile: è introdotto uno stanziamento di 35 milioni di euro a favore dei comuni con più di 100 mila abitanti, per finanziare progetti di mobilità sostenibile al fine di limitare il traffico e l'inquinamento: progetti ciclabili, iniziative di piedibus, car-pooling, car-sharing, bike-pooling e bike-sharing; realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, tra casa e scuola, a piedi o in bicicletta, di laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, di programmi di educazione e sicurezza stradale, di riduzione del traffico ecc.;
– Mobility manager scolastico: è prevista entro 60 giorni l’emanazione di apposite linee guida da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per favorire l’istituzione nelle scuole di ogni ordine e grado della figura del cd. mobility manager; tra le finalità dichiarate vi sono l'abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico, la riduzione al minimo dell'uso individuale dell'automobile privata e il contenimento del traffico. Il mobility manager scolastico, che sarà scelto su base volontaria e senza riduzione del carico didattico, avrà fra i suoi compiti:

– organizzare e coordinare gli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli alunni;
– coordinarsi con gli altri istituti scolastici presenti sul territorio comunale;
– segnalare all’ufficio scolastico regionale eventuali problemi legati al trasporto dei disabili;
– mantenere i collegamenti con le strutture comunali e le aziende di trasporto;
– verificare soluzioni, con il supporto delle aziende che gestiscono i servizi di trasporto locale, su gomma e su ferro, per il miglioramento e l'integrazione dei servizi;
– favorire l'utilizzo della bicicletta e di servizi di noleggio di veicoli elettrici o a basso impatto ambientale;

– Bonifica dell'amianto: è introdotto a favore delle imprese il credito d'imposta del 50%, ripartito in tre anni, sulle spese sostenute per interventi di bonifica dell'amianto su beni e strutture produttive; per beneficiare del credito d’imposta gli interventi dovranno avere un importo unitario di almeno 20.000 euro;
– Norme contro l'abbandono di rifiuti di piccolissime dimensioni: sono introdotte nel d.lgs. 152 del 2006 (cd. Codice dell’Ambiente) nuove norme per contrastare il fenomeno dell’abbandono di mozziconi di sigarette e rifiuti di piccolissime dimensioni (come gomme da masticare, scontrini, fazzoletti di carta ecc.), al fine di preservare il decoro urbano dei centri abitati e limitare gli impatti negativi derivanti dalla dispersione incontrollata nell'ambiente. In caso di violazione è prevista la sanzione amministrativa da 30 a 150 euro (aumentata fino al doppio in caso di abbandono dei rifiuti di prodotti da fumo);
– Raccolta differenziata: le regioni potranno promuovere incentivi economici a favore dei comuni che incrementano la raccolta differenziata e riducono la quantità dei rifiuti non riciclati; potranno inoltre avviare campagne di sensibilizzazione per la riduzione, il riutilizzo ed il massimo riciclo dei rifiuti, anche in collaborazione con enti locali, associazioni ambientaliste e di volontariato, scuole locali;
– Vuoto a rendere: è reintrodotto, in forma volontaria e sperimentale, il vuoto a rendere nei bar e ristoranti, per i produttori di birra e acqua minerale;
– Infortunio in itinere: con una modifica al T.U. in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (D.P.R. n. 1124/1965) si stabilisce che, per i suoi positivi riflessi sull'ambiente, l’uso della bicicletta deve intendersi sempre necessitato; i casi in cui l’evento infortunistico si verifichi a seguito dell’uso della bicicletta nel percorso casa-lavoro, saranno sempre configurabili come infortunio in itinere e perciò indennizzabili;
– Marchio “Made Green in Italy”: è istituito il nuovo marchio volontario “Made Green in Italy” per indicare l’impronta ambientale dei prodotti. Chi compra potrà privilegiare il “chilometro zero” certificato e le produzioni agricole e industriali sostenibili;
– Manufatti leggeri e prefabbricati in strutture ricettive: grazie ad una modifica dell'art. 3 del T.U. dell'Edilizia non sarà più necessario il permesso di costruire per i manufatti leggeri, anche prefabbricati, e le strutture di qualsiasi genere (quali roulottes, camper, case mobili, imbarcazioni), utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, o depositi, magazzini e simili: diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee o ricompresi in strutture ricettive all’aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e – ove previsto – sotto quello paesaggistico, in conformità alle normative regionali di settore;
Oil free zone: è prevista l'istituzione di aree territoriali nella quali, entro un dato arco temporale e sulla base di specifico atto di indirizzo adottato dai comuni del territorio di riferimento, sarà attuata la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili;
– Fondo per il rischio idrogeologico: è istituito un fondo di 10 milioni di euro e previsto un capitolo di spesa a disposizione dei comuni, per rimuovere o demolire opere e immobili realizzati in aree a rischio idrogeologico elevato, in difformità o in assenza del permesso di costruire; è inoltre istituito un fondo per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico;

 

 

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