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Caldo, le regole e le buone prassi per prevenire i rischi sul lavoro

4 minuti di lettura
30 Giugno 2022 Stampa

In questi giorni di caldo estremo l’AUSL di Modena ha diffuso una guida in cui vengono riassunte graficamente alcune informazioni utili sia per i datori di lavoro, sia per i lavoratori esposti ad elevate temperature (la trovate in allegato in fondo a questo articolo).

Ad essere maggiormente esposti ai danni provocati dal caldo sono i lavoratori del settore edile, agricolo e della cantieristica stradale, ma anche chi lavora in prossimità di superfici o macchinari che emettono calore e chi opera in ambienti chiusi, privi di una sufficiente ventilazione/climatizzazione.

I danni diretti a cui sono esposti questi lavoratori sono i colpi di calore (la condizione clinica più grave associata all’esposizione al calore, per cui è necessario l’intervento del 118 ndr.), le sincopi, i crampi, la disidratazione o lo svenimento da caldo. Ma il caldo aumenta anche il rischio di infortuni sul lavoro e l’aggravamento di situazioni patologiche preesistenti. Ecco perché è necessario prestare molta attenzione ed assicurarsi di aver assunto tutte le precauzioni necessarie per evitare infortuni e rischi collegati al caldo.

Come valutare correttamente i rischi legati al caldo

Per quanto riguarda il quadro normativo è bene rifarsi a quanto stabilito dall’art.28 del d.lgs 81/2008, che stabilisce l’obbligo, in capo al datore di lavoro, di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”.

Un aspetto questo rimarcato anche dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), che in una recente circolare inviata agli ispettorati interregionali e territoriali del lavoro, invita a: “intensificare le attività di sensibilizzazione e verifica delle misure di prevenzione previste ed attuate dal datore di lavoro al fine di ridurre al minimo il rischio espositivo”.

Le misure di prevenzione da attuare

In accordo con quanto previsto dalla legge dunque il DVR (il documento di valutazione del rischio ndr.) deve prendere in esame tutte le possibili condizioni espositive dei lavoratori, l’idoneità degli ambienti di lavoro in termine di temperature, l’umidità, la ventilazione e l’irraggiamento. Allo stesso modo, nel documento, devono essere riportate le misure per prevenire la condizione di stress termico e i responsabili della loro attuazione.

Ma come si esegue una valutazione del rischio da esposizione ad alte temperature? Il calcolo degli indici di esposizione al caldo per i lavoratori viene effettuato seguendo indicazione e norme tecniche specifiche. Oltre al portale agenti fisici, dove sono contenute informazioni utili sui diversi indici utilizzabili, PAS (Progetto Ambiente Sicuro) può fornirvi l’assistenza utile per valutare al meglio i rischi ed aggiornare il DVR.

Informazione e formazione

Ad ogni modo, tra le informazioni che i lavoratori che operano all’aperto o in ambienti chiusi e caldi devono conoscere, figurano:

  • le misure di prevenzione specifiche per il proprio ruolo e mansione, da adottare in caso di esposizione ad alte temperature;
  • le condizioni di suscettibilità individuali;
  • come proteggersi in caso di avvisi meteo di ondate di calore, l’importanza della assunzione di liquidi, l’importanza delle pause;
  • i possibili sintomi e problemi di salute causati dall’esposizione al calore intenso;
  • le procedure da seguire nel caso si manifestino i sintomi.

Particolare attenzione va poi riservata alla formazione degli addetti al primo soccorso, con riferimento agli aspetti legati alle prime misure di intervento in caso di patologia da calore come quelle di cui accennavamo all’inizio.

Fonti e siti utili per programmare il lavoro

Il Ministero della Salute ha un’apposita sezione sul proprio sito, denominata “ondate di calore“, in cui vengono pubblicate le previsioni e diramati gli allarmi per città specifiche, con un anticipo di 72 ore dall’arrivo di una ondata di calore, consentendo così di attivare tempestivamente interventi di prevenzione a livello locale.

Allo stesso modo nella nostra regione, sul sito di ARPAE Emilia Romagna, vengono forniti dati previsionali a tre giorni sulle possibili ondate di calore. Le informazioni fornite dall’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia, considerano anche la tipicità del territorio regionale suddiviso in area urbana, pianura, collina, montagna.

È bene ricordare però che i dati si rivolgono a tutta la popolazione e non tengono in considerazione gli indici di valutazione dei rischi di cui accennavamo sopra. Possono comunque tornare utili per programmare l’attività aziendale in tempi ragionevoli ed evitare rischi.

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