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Cosa si intende per ristorazione all’aperto

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22 Aprile 2021 Stampa

Il decreto “Riaperture”, pubblicato qui in Gazzetta Ufficiale, stabilisce che da lunedì 26 aprile, nelle zone gialle, bar e ristoranti potranno permettere ai loro clienti la consumazione al tavolo esclusivamente all’aperto, a pranzo e a cena, nel rispetto dei limiti orari imposti dal decreto (quindi fino alle 22:00) e dei Protocolli sulla sicurezza fissati dalla Conferenza Stato-Regioni in accordo con il CTS (qui un riassunto delle regole da rispettare). Ma cosa si intende per spazi all’aperto?

Cosa si intende per consumazione all’aperto

Ad oggi, per capire cosa si intende per “spazi esterni”, dobbiamo rifarci allo specifico Protocollo sulla Ristorazione contenuto nel DPCM del 2 marzo 2021, che specifica come:

Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazzi, plateatici) sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.

Dunque, in attesa di un eventuale aggiornamento del Protocollo, possiamo considerare spazi esterni all’attività: giardini, terrazzi, plateatici.

Permessi e controlli

È bene ricordare inoltre come, durante l’emergenza, molti Comuni abbiano regolato l’utilizzo di spazi esterni con provvedimenti specifici (ad esempio la richiesta semplificata di utilizzo di spazi esterni), a cui è necessario attenersi per evitare sorprese in caso di controllo.
Le sedi Lapam sul territorio sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni.

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