Il Decreto Rilancio, convertito il legge lo scorso 16 luglio, ha introdotto uno specifici credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro e contro la diffusione dell’epidemia Covid-19.
quindi come funziona l’agevolazione rivolta ad alberghi, ristoranti, mense, bar, rifugi e tante altre categorie d’impresa individuate attraverso codici Ateco (l’elenco completo in allegato in fondo all’articolo)
Crediti di imposta per l’adeguamento dei posti di lavoro
L’art.120 del DL Rilancio riconosce un credito d’imposta per gli interventi legati all’adeguamento degli ambienti di lavoro per la riapertura dei pubblici esercizi.
L’agevolazione spetta:
– ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico (es. bar,
ristoranti, alberghi, teatri, cinema e musei);
– alle associazioni, alle fondazioni e agli altri enti privati;
– i soggetti in regime forfettario e le imprese agricole.
Tra gli interventi agevolati sono compresi quelli edilizi necessari per:
– il rifacimento di spogliatoi e mense;
– la realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni;
– l’acquisto di arredi di sicurezza.
Questi interventi devono essere stati prescritti da disposizioni normative, o previsti dalle linee guida per le riaperture delle attività elaborate da amministrazioni centrali, enti territoriali e locali, associazioni di categoria e Ordini professionali. L’agevolazione spetta anche per l’acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e degli utenti.
nell’agevolazione anche i programmi software, i sistemi di videoconferenza, quelli per la sicurezza della connessione, nonché gli investimenti necessari per consentire lo svolgimento dell’attività lavorativa in smart working.
Termini e scadenze
Il credito per l’adeguamento degli ambienti di lavoro spetta per le spese sostenute dall’1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020.
– Per gli esercenti arti e professioni vale il principio di cassa, cioè la data di effettivo pagamento (ad esempio, un intervento ammissibile iniziato a giugno 2020, con pagamenti effettuati sia nel 2020 che nel 2021, consentirà la fruizione del credito d’imposta solo con riferimento ai pagamenti effettuati nel 2020).
– Per le imprese individuali e le società, vale invece il principio di competenza (quindi, rilevano le spese da imputare al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, indipendentemente dalla data di avvio degli interventi cui le spese si riferiscono e indipendentemente dalla data dei pagamenti).
Quanto vale il credito di imposta
Il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 60% delle suddette spese sostenute nel 2020, per un massimo di spese pari a 80.000 euro.
credito massimo spettante è quindi pari a 48.000 euro. Il calcolo del credito va effettuato sulla spesa agevolabile al netto dell’IVA, dove dovuta.
Comunicazione delle spese
Ricordiamo che, al fine di beneficiare di questo specifico credito d’imposta, occorre presentare all’Agenzia delle Entrate un’apposita comunicazione delle spese ammissibili dal 20 luglio 2020 e fino al 30 novembre 2021.
comunicazione deve essere inviata direttamente dal beneficiario – o tramite un intermediario abilitato – in via telematica, mediante i canali dell’Agenzia delle Entrate o tramite il servizio web disponibile nell’area riservata dell’Agenzia.
apposito modello di comunicazione dovranno essere indicate le spese agevolabili sostenute dall’1 gennaio 2020 fino al termine del mese precedente la data di sottoscrizione della comunicazione.
è necessario indicare quelle che si prevede di sostenere successivamente, fino al 31 dicembre 2020.
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