Si potrà fare ricorso al cosiddetto smart working o lavoro agile semplificato sino a fine 2021. La nuova proroga è contemplata all’articolo 11 della legge di conversione del “Decreto Riaperture” (D.L n.52/2021), pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 21 giugno.
Fino al 31 dicembre 2021 – quindi – i datori di lavoro privati potranno continuare ad applicare la modalità di lavoro agile ad ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti dalla normativa vigente. Le imprese interessate dovranno comunicare in via telematica al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali i nominativi dei lavoratori e la data di cessazione della prestazione di lavoro in modalità agile, ricorrendo alla documentazione “semplificata”, reperibile su questa pagina del sito del Ministero del Lavoro.
Le altre novità
Terminano invece il 30 giugno le disposizioni sul lavoro agile destinate ai genitori di figli conviventi under-16, in casi di sospensione didattica in presenza, infezione o quarantena (ne avevamo scritto qui). Tuttavia questa disposizione prevede delle eccezioni, laddove gli scenari della pandemia dovessero peggiorare.
Resta invece in vigore fino al termine del cosiddetto “stato di emergenza”, attualmente fissato al 31 luglio 2021, il diritto allo svolgimento delle prestazioni di lavoro in modalità agile, sulla base delle valutazioni dei medici competenti, ai lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio da virus SARS-CoV-2, in ragione dell’età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o, comunque, da comorbilità che possono caratterizzare una situazione di maggiore rischiosità accertata dal medico competente.