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Protocollo anti Covid: mascherine raccomandate nei luoghi di lavoro

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1 Luglio 2022 Stampa

Nella giornata di giovedì 30 giugno il Ministero del Lavoro, quello della Salute, INAIL e le parti sociali hanno aggiornato il Protocollo “anti Covid” nei luoghi di lavoro.

Il Protocollo aggiorna e rinnova, semplificandoli, i precedenti accordi tenendo conto dei vari provvedimenti adottati dal governo, dal Ministero della Salute nonché della legislazione vigente. Vista la circolazione – nelle ultime settimane – di varianti di virus SARS-CoV-2 ad alta trasmissibilità, viene ribadita l’importanza di garantire condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti e delle modalità di lavoro a specifica tutela dei lavoratori stessi.

L’uso delle mascherine è raccomandato, non obbligatorio

Per quello che riguarda forse la misura più attesa, la prosecuzione o meno dell’obbligo delle mascherine sul luogo di lavoro, il protocollo aggiornato “declassa” l’obbligo ad una “raccomandazione”, in ragione del fatto che l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo facciali filtranti (mascherine FFP2) è un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative. 

Viene ribadito che deve essere il datore di lavoro ad assicurare la disponibilità di FFP2 al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo ed è sempre il datore di lavoro, su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi sopra richiamati, a dover individuare particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili.

Le attuali disposizioni saranno in vigore fino al prossimo 31 ottobre, essendosi però le parti impegnate a incontrarsi prima a fronte di mutamenti del quadro epidemiologico che richiedano una ridefinizione delle misure prevenzionali oggetto del riformulato protocollo.

Ricordiamo che, per molte attività, l’obbligo di indossare le mascherine era stato tolto a metà giugno. Rimane invece in vigore per l’accesso al trasporto pubblico (fino al 30 settembre e con FFP2) e per accedere a strutture sanitarie e residenze socio sanitarie assistenziali (RSA).

Le altre misure

Oltre all’informativa al personale sui rischi di contagio e sulle misure precauzionali da adottare, il Protocollo dispone anche la possibilità (non l’obbligatorietà) di controllare la temperatura prima dell’accesso nei luoghi lavoro e se questa risulterà superiore ai 37,5°, di non consentirne l’accesso.

Resta fermo invece l’obbligo per il datore di lavoro di assicurare la pulizia giornaliera degli ambienti di lavoro e la sanificazione periodica degli stessi, così come previsto dalla circolare del Ministero della salute n.17644 del 22 maggio 2020.

Per quanto riguarda invece la riammissione al lavoro dopo l’infezione da Sars-Cov-2, rimangono valide le disposizioni vigenti, cioè secondo le modalità previste dall’art. 4 del decreto legge 24 marzo 2022 n. 24 convertito in legge 19 maggio 2022 n. 52 e dalla circolare del Ministero della salute n. 19680 del 30 marzo 2022. Per comodità riportiamo qui le tempistiche di isolamento e autosorveglianza riassunte dall’Autorità sanitaria locale (AUSL) di Modena.

Per quanto riguarda infine lo smart working, le parti sociali “auspicano” una proroga della possibilità di ricorrere allo strumento del lavoro agile emergenziale, che consente di effettuare le comunicazioni amministrative sul sito del Ministero del Lavoro inviando un file riassuntivo con le informazioni essenziali sui lavoratori in smart working, senza necessità di allegare eventuali accordi scritti.

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