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Moratoria prestiti e accesso al Fondo di garanzia: le novità della Legge di Bilancio 2021

11 Gennaio 2021 Stampa

Un giudizio sostanzialmente positivo. È quello che la nostra associazione dà alle misure contenute nella legge di Bilancio per il 2021 sul fronte dell’accesso al credito per le piccole e micro imprese, in un momento difficile per l’economia. Vediamo insieme le principali novità.

Proroga della moratoria legale dei crediti

La legge di Bilancio 2021 proroga fino al 30 giugno 2021 la moratoria straordinaria per le PMI prevista dall’art. 56 del cosiddetto decreto “Cura Italia” (D.L. 18/2020). Per imprese, liberi professionisti e lavoratori autonomi dotati di partita IVA già ammessi alla misura, la proroga è automatica, salva espressa rinuncia da far pervenire alla propria banca entro il 31 gennaio 2021.

Per chi non ha ancora richiesto la moratoria, è possibile farlo presentando apposita richiesta al proprio istituto di credito entro il 31 gennaio 2021.

Chi può farne richiesta

Ricordiamo che la moratoria può essere richiesta da tutte le PMI, appartenenti a settori aventi sedi in Italia, che hanno avuto temporanee carenze di liquidità per effetto della pandemia Covid-19.
In particolare, potranno rientrare in questa definizione tutte le micro, piccole e medie imprese che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche:

  • meno di 250 dipendenti;
  • un fatturato inferiore a 50 milioni di euro o un bilancio totale annuo che non superi i 43 milioni di euro.

Sono compresi tra questi anche tutti i lavoratori autonomi titolari di partita IVA, comprese le ditte individuali e professionisti.

Proroga e rifinanziamento del Fondo Centrale di Garanzia

La manovra per il 2021 ha aumentato la dotazione complessiva e prorogato al 30 giugno 2021 l’accesso agevolato e gratuito al Fondo di Garanzia per le PMI.
Come già previsto dal cosiddetto decreto “Liquidità” (D.L. 23/2020) e successivamente dal decreto “Agosto” (D.L. 104/2020), ogni azienda in difficoltà finanziaria a causa della pandemia può accedere alla garanzia statale.

Il limite massimo del finanziamento è pari al 25% del fatturato 2019 o, se maggiore, per l’importo pari al doppio del costo del personale nello stesso anno.

Le mid-cap (le imprese con un numero di dipendenti non inferiore a 250 e non superiore a 499) dal 1° marzo 2021 non potranno più accedere alle garanzie del Fondo ma saranno ammesse alla garanzia SACE alle condizioni agevolate offerte sempre dal Fondo centrale.

Le novità

Da segnalare l’importante allungamento delle operazioni su finanziamenti fino 30.000 euro, garantiti al 100% dal Fondo, che ora possono avere una durata massima di 15 anni (prima il termine massimo era di 10 anni ndr.).
Il beneficiario di finanziamenti già concessi può chiedere il prolungamento della durata alla banca fino a 15 anni, con il mero adeguamento del Rendistato del tasso d’interesse applicato, in relazione alla maggior durata del finanziamento.

Le garanzie concesse possono essere così sintetizzate:

  • garanzia al 100% per i prestiti di importo non superiore al 25% dei ricavi fino a un massimo di 30.000 euro, senza alcuna valutazione del merito di credito. In questo caso le banche potranno erogare i prestiti senza attendere il via libera del Fondo di Garanzia;
  • garanzia al 100% (di cui 90% Stato e 10% Confidi) per i prestiti di importo non superiore al 25% dei ricavi fino a un massimo di 800.000 euro, senza valutazione andamentale;
  • garanzia al 90% per i prestiti fino a 5 milioni di euro, senza valutazione andamentale.

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