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Operazione calore pulito e CRITER

16 Dicembre 2020 Stampa

È online la nuova sezione informativa “Operazione calore pulito” nel portale ENERGIA di Regione Emilia Romagna aggiornata con i nuovi termini definiti in seguito all’emergenza Covid, per l’accatastamento del Libretto dell’impianto termico in CRITER, le sanzioni previste per chi non adempie entro il 30 giugno 2021 e i materiali informativi su PAIR e Catasto Regionale degli Impianti Termici.

Mettiti in regola con l’ambiente e la sicurezza

A posto col catasto termico, a posto con te e l’ambiente.
Sicurezza, risparmio e sostenibilità ambientale: se il tuo impianto termico è regolarmente registrato al CRITER, il Catasto regionale degli impianti termici, è un grande beneficio per te, la tua famiglia e tutta la comunità.

CRITER significa ambiente, salute e sicurezza

Abitazioni più sicure, aria più pulita, città e territori più vivibili: il Catasto regionale degli impianti termici, disciplinato dal regolamento regionale n. 1 del 3 aprile 2017, è uno strumento fondamentale delle politiche regionali per la tutela della salute, dell’ambiente e per lo sviluppo sostenibile.

Gli obblighi di legge e le norme da rispettare

Come registrare il tuo impianto?
Come responsabile dell’impianto, sei tenuto a rivolgerti a un manutentore: è la figura professionale che per legge effettua per te la registrazione obbligatoria del tuo impianto termico al CRITER.

Sei tu il responsabile dell’impianto?
Sì, se sei proprietario o inquilino dell’immobile in cui abiti ed è presente un impianto termico autonomo;

Sì, se sei amministratore di un condominio in cui è presente un impianto termico centralizzato.

Quale impianto va registrato al CRITER?
– Gli impianti di riscaldamento (caldaie, incluse a pellet, legna, ecc.) di potenza termica maggiore di 5 kW
– Gli impianti di raffreddamento (aria condizionata) di potenza termica maggiore di 12 kW
– Gli impianti centralizzati di produzione di acqua calda sanitaria di qualunque potenza.

Cos’altro ti riguarda come responsabile dell’impianto?
Come responsabile dell’impianto sei inoltre tenuto a garantire la sua corretta conduzione e il rispetto dei periodi di attivazione e delle temperature-limite, e a conservare i documenti che certificano i controlli effettuati.

Le tempistiche degli interventi

Quando controllare l’impianto?
Il controllo e la manutenzione dell’impianto devono essere eseguiti da personale specializzato:

– la manutenzione ordinaria va effettuata con la frequenza prevista dal produttore del generatore (in genere annuale), per garantire sicurezza, funzionalità e contenimento dei consumi energetici
– il controllo periodico di efficienza energetica serve a verificare il corretto rendimento dell’impianto: per i piccoli impianti domestici va ripetuto ogni due anni, con il rilascio del Bollino Calore Pulito

Entrambi gli interventi prevedono un compenso da corrispondere al manutentore a fronte della prestazione professionale. 

I costi e le sanzioni

Quanto costa il Bollino Calore Pulito?
Il costo del bollino è di soli 7 euro ogni 2 anni, e si aggiunge a quanto dovuto al manutentore per l’esecuzione del controllo.

Ci sono altre spese?
Al costo per il Bollino Calore Pulito e per il controllo può aggiungersi la cifra (di entità variabile in funzione della tipologia di impianto) che il manutentore può richiedere “una tantum” per effettuare le pratiche di registrazione del libretto di impianto.

Ci sono delle sanzioni se non ti metti in regola?
Hai ancora tempo fino al 30 giugno 2021 per regolarizzare la tua posizione. Se non provvedi entro questa data – oltre alla mancata sicurezza e ai consumi più alti – con le ispezioni di verifica rischi una sanzione amministrativa fino a 4.000 euro.

I riferimenti normativi

L’operazione Calore pulito è realizzata in applicazione della normativa europea e nazionale, recepita dal Regolamento regionale n. 1 del 3 aprile 2017.

In particolare, il Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74 prevede – tra l’altro – che:

– gli impianti termici per la climatizzazione o produzione di acqua calda sanitaria devono essere muniti di un “Libretto di impianto per la climatizzazione”;
– le Regioni e le Province autonome provvedono a istituire un catasto territoriale degli impianti termici, stabilendo contestualmente gli obblighi per i responsabili degli impianti e per i distributori di combustibile;
– nel disciplinare la materia, le Regioni e le Province autonome, possono assicurare la copertura dei costi necessari per l’adeguamento e la gestione del catasto degli impianti termici, nonché per gli accertamenti e le ispezioni sugli impianti stessi, mediante la corresponsione di un contributo da parte dei responsabili degli impianti, da articolare in base alla potenza degli impianti, secondo modalità uniformi su tutto il territorio regionale.

Per maggiori informazioni

Letizia Budri
Referente categoria impianti Lapam
059 893 111
[email protected]

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