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“Nuovo aumento dell’Iva? Non scherziamo”

2 minuti di lettura
19 Settembre 2014 Stampa

“Un aumento dell'aliquota agevolata Iva dal 4 al 10%? Spero si tratti di una battuta. Che però non fa ridere nessuno”. Il Presidente Generale Lapam Confartigianato Modena-Reggio Emilia, Erio Luigi Munari, commenta con durezza il possibile aumento dell'aliquota agevolata dell'Iva, dal 4% attuale fino al 10%. L'ipotesi è sul tavolo del Ministero del tesoro e del capo del Governo e avrebbe come obiettivo quello di abbassare le tasse sul lavoro. Munari, però, non ci sta: “La pressione fiscale è già al 44%, un record storico che pareggia quello del 2012, e anche la barzelletta di aumentare una tassa per tagliarne un'altra è ormai vecchia e ripetitiva. E, soprattutto, troppo spesso poi non si realizza. Tagliare le tasse sul lavoro è imprescindibile, farlo aumentando l'Iva è sbagliato e illogico. Se dovessero essere ritoccate le aliquote agevolate dell'Iva a pagare il conto sarebbero le famiglie meno abbienti (che aumentano a ritmo vertiginoso) e le micro e piccole imprese artigiane e commerciali. In un Paese che ha il 98% con meno di 20 addetti, in un territorio come il nostro che vive di piccola impresa, un provvedimento del genere farebbe da moltiplicatore alla crisi e getterebbe definitivamente in ginocchio le imprese che producono per il mercato interno e quelle del commercio in genere. Ma ci rendiamo conto degli effetti devastanti, sulla dinamica dei consumi, che avrebbe un provvedimento del genere?”.

Il Presidente Lapam Confartigianato conclude con amarezza: “L'Italia è l'unico Paese dell'area Ue a rimanere costantemente in recessione e il nostro territorio continua a tenere nonostante tutto grazie all'incredibile tenacia degli imprenditori, a una qualità di prodotto straordinaria e alle esportazioni. Ma non può durare ancora a lungo e, a fronte della situazione ormai drammatica, l'unica ricetta è ancora applicare aumenti di tasse dirette e indirette, mentre continua a mancare una strategia per la crescita. Francamente non ne possiamo più”.
 

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