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Lapam a confronto con Confartigianato Vicenza per una nuova idea di rappresentanza

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23 Maggio 2022 Stampa

Innovare il concetto di rappresentanza, garantendo servizi efficaci – e sempre più digitali – e offrendo consulenza personalizzata e capillare sul territorio. Sono questi gli obiettivi che accomunano due realtà datoriali importanti come Lapam e Confartigianato Vicenza, di cui giovedì 19 maggio, abbiamo ospitato una delegazione di colleghi e dirigenti. Un incontro nato dalla comune necessità di scambiarsi idee e buone prassi per restituire ai propri associati non solo i cosiddetti “servizi di adempimento” (leggi: fiscale, paghe, ambiente, etc…), ma anche e soprattutto un punto di riferimento per affrontare le complessità in cui viviamo.

«Il confronto tra le due associazioni nasce da una comune esigenza. La necessità di un confronto su come affrontare al meglio l’evoluzione delle nostre imprese associate e su come mettere a fattore comune le migliori pratiche per gestire le rispettive strutture associative». Commenta Carlo Alberto Rossi, Segretario generale Lapam. «Oggi, più che mai, il confronto è indispensabile per continuare a crescere».

Le due associazioni a confronto

Tra le due associazioni le somiglianze non mancano, a cominciare dalla capillarità territoriale e dalla dimensione. Confartigianato Vicenza copre un territorio suddiviso in cinque aree vaste, che aggregano 13 “mandamenti” e 20 sedi locali in cui operano 400 addetti. La nostra associazione conta invece 650 addetti e 55 sedi sul territorio grazie a cui offre assistenza alle imprese di due province. Vicenza è la prima associazione del sistema Confartigianato per numero di associati, ben 14mila. Noi la seguiamo con 11mila. Numeri resi possibili dalla volontà di rappresentare le istanze dei propri soci, ma anche da una particolare attenzione all’innovazione della propria offerta in termini di servizio e consulenza.

«Entrambe queste realtà sono curiose, hanno necessità di imparare l’una dall’altra» commenta Francesco Giacomin, Segretario generale di Confartigianato Vicenza. «Se non fossimo fatti così, non saremmo ai livelli in cui siamo. D’altra parte i territori su cui lavoriamo hanno storie e sensibilità diverse, ma sono accomunate da un pragmatismo al servizio del lavoro e dell’impresa. Da una parte quello cooperativo emiliano, dall’altra quello più individualista veneto. Diversi, ma accomunati dalla volontà di fare ed imparare».

Gli obiettivi e il futuro della collaborazione

Ma perché è promettente il meeting di Modena? Come osservato domenica 22 maggio dal giornalista del Corriere Veneto, Paolo Gubitta, che ha commentato l’incontro, “perché indica in modo non equivoco il ruolo che i corpi intermedi sono chiamati a svolgere in quest’epoca. Non più adoperarsi solo per rappresentare e supportare le imprese iscritte, ma pensare l’associazione come impresa”. A patto di non dimenticare la proposta di valore a cui si ispirano le due associazioni: dignità, solidarietà, pluralità, sussidiarietà, reciprocità e sostenibilità.

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