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Un’analisi sugli indirizzi più richiesti e sui mestieri del futuro

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23 Gennaio 2023 Stampa

Scegliere le scuole superiori è importante e, in questo senso, prendere in maggiore considerazione gli indirizzi tecnici e professionali è opportuno e può offrire sbocchi futuri a ragazze e ragazzi. Tutto questo, anche ma non solo, pensando alla futura occupazione.

Così il nostro Presidente generale Gilberto Luppi, commenta i dati forniti dal nostro Ufficio Studi sul tema dell’occupazione.

Il nostro segretario generale, Carlo Alberto Rossi inoltre ribadisce:

Lapam, da molti anni, è impegnata in prima linea nelle scuole, per l’orientamento tra le medie e le superiori, ma anche negli istituti superiori con progetti, testimonianze, concorsi e, proprio pochi mesi fa, con l’iniziativa ‘Manifatture Aperte’. Crediamo che investire sulla scuola e sulla formazione dei giovani sia sempre più centrale.

Sul nostro territorio circa un terzo delle imprese dice di faticare a reperire personale qualificato, una percentuale molto elevata, il 39,8% a Modena, nonostante nel 2021 le imprese modenesi avessero previsto l’assunzione di 17.280 giovani under 30.

Ma quali sono i mestieri più ricercati? I dati disponibili al momento, quelli a fine 2021, sono molto chiari e non ci sono solo laureati, ma anche diplomati di scuole tecniche o professionali. I mestieri più ricercati dalle imprese nella provincia di Modena, secondo il nostro Ufficio Studi con una elaborazione dati da Unioncamere-ANPAL, riguardano i seguenti indirizzi: riparazione dei veicoli a motore (l’89,5% delle imprese fatica a trovare lavoratori in questo ambito); ingegneria elettronica e dell’informazione (76,9%); costruzioni, ambiente e territorio (66,7%), chimica, materiali e biotecnologie (63,6%), indirizzo elettrico (61,9%) e trasformazione agroalimentare (61,5%). Sopra al 50% anche nuove tecnologie per il made in Italy (56,5%), agrario, agroalimentare e agroindustria (54,8%), meccanica, meccatronica ed energia (54,5%), ingegneria industriale (53,8%).

I primi 10 indirizzi di studio per numero assoluto di assunzioni, sempre nel 2021 e sempre a Modena, sono per i diplomi amministrazione, finanza e marketing; professionale meccanico; meccanica, meccatronica ed energia; ristorazione; turismo, enogastronomia e ospitalità; professionale elettrico; elettronica ed elettrotecnica; servizi di vendita; laurea economica; agrario, agroalimentare e agroindustria.

Le lauree più ricercate, dopo quella economica, e quella in ambito formativo, sono le discipline Stem, ovvero tutto il ramo scientifico.

Un focus su Reggio Emilia

Nella provincia di Reggio Emilia, quali sono i mestieri più ricercati? I dati disponibili al momento, quelli a fine 2021, sono molto chiari e non ci sono solo laureati, ma anche diplomati di scuole tecniche o professionali. I mestieri più ricercati dalle imprese nella provincia di Reggio Emilia, secondo l’Ufficio Studi Lapam con una elaborazione dati da Unioncamere-ANPAL, riguardano i seguenti indirizzi: riparazione dei veicoli a motore (il 90% delle imprese fatica a trovare lavoratori in questo ambito); nuove tecnologie per il made in Italy – meccanica (83,3%); scienze matematiche, fisiche e informatiche (69,2%), indirizzo meccanico (57,1%), meccanica, meccatronica ed energia (56,7%) e indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustria (54,2%). Sopra al 50% anche indirizzo elettrico (53,2%) e indirizzo edile (50%).

I primi 10 indirizzi di studio per numero assoluto di assunzioni, sempre nel 2021 e sempre a Reggio Emilia, sono per i diplomi amministrazione, finanza e marketing; professionale meccanico; meccanica, meccatronica ed energia; ristorazione; turismo, enogastronomia e ospitalità; diploma agrario, agroalimentare e agroindustria; professionale elettrico; diploma di indirizzo informatica e telecomunicazioni ed elettronica ed elettrotecnica.

Le lauree più ricercate, dopo quella economica, e quella in ambito formativo, sono le discipline Stem, ovvero tutto il ramo scientifico.

Il nostro Presidente Luppi conferma:

Da questi dati emerge con chiarezza che scegliere una scuola tecnica o professionale non rappresenta una scelta di serie B. Non dobbiamo dimenticare che a un diplomato non è comunque preclusa la possibilità di intraprendere l’università. L’importante è seguire le predisposizioni di ragazze e ragazzi che si affacciano al mondo delle superiori, facendo una scelta che avrà implicazioni importanti sulla loro vita.

Tutto questo senza dimenticare gli ITS (Istituti tecnologici superiori) che hanno un tasso di assunzione alla fine del biennio post diploma del 79,5%, poco al di sotto della triennale in Ingegneria, che assicura il posto all’82,1% dei laureati.

L’indagine presenta anche quelle che sono competenze, soft skills e nuovi trend necessari per chi si approccia al mondo del lavoro in giovane età. Le competenze richieste per il 31,6% delle imprese la capacità di comunicare bene in italiano. A seguire, per il 20,3% le competenze digitali, per il 14,1% capacità matematiche e infine per la capacità comunicativa in lingue straniere il 13,3%. Tra i nuovi trend c’è un 32,4% di imprese che richiedono l’attitudine al risparmio energetico e per l’8,6% la capacità di applicare tecnologie 4.0.

Ma le cosiddette soft skills, le capacità relazionali, sono le più richieste: il 64% delle imprese cerca ragazzi capaci di flessibilità e adattamento, il 54,3% di lavorare in gruppo, il 39,7% la capacità di lavorare in autonomia il 36,7% di risolvere problemi, numeri, questi ultimi, in decisa crescita rispetto a dodici mesi fa. Inoltre, proseguendo nella lettura dell’indagine, si evince come nei prossimi anni un candidato su quattro, applicherà soluzioni creative e innovative e un candidato su dieci coordinerà altre persone.

Infine nell’indagine viene presento uno spaccato sui lavori di domani. Il nostro segretario Carlo Alberto Rossi ha sottolineato:

I trend futuri sono principalmente due: la digitalizzazione e l’economia circolare. I mestieri che saranno più richiesti riguardano l’automazione e la robotica, l’utilizzo dei dati e il commercio online, inoltre le figure in grado di sviluppare strategie e soluzioni ecosostenibili. La domanda di attitudini green sarà infatti sempre più trasversale tra settori e livelli di specializzazione.

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