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Burocrazia: il peso che frena le imprese italiane

3 minuti di lettura
30 Agosto 2018 Stampa

Il peso della burocrazia nel nostro Paese è molto più elevato rispetto alla media dei Paesi dell’Unione europea e, anche se da noi in Emilia-Romagna, le cose vanno meglio che in gran parte del Paese, resta vero che la burocrazia appesantisce e frena le imprese.
analizzato i dati di Eurobarometro della Commissione europea che evidenziano come nel 2017 la complessità delle procedure amministrative è ritenuto un problema nell’attività dell’azienda dall’84% degli imprenditori in Italia, oltre venti punti superiore al 60% della media Ue. Il peso della burocrazia influenza l’attività di impresa con intensità simile all’Italia anche in Francia (85%) mentre è meno pesante in Germania (51%) e Spagna (46%) e si riduce in modo più marcato nel Regno Unito (19%). Sulla complessità degli adempimenti burocratici e la conseguente incertezza nello svolgimento dell’attività di impresa pesa l’enorme mole di leggi nel nostro Paese. Una ricerca in Normattiva – il portale della legge vigente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato – evidenzia che al 6 giugno 2018 sono vigenti 136.987 atti normativi pubblicati negli ultimi cento anni, dal 6 giugno del 1918.

L'indice Confartigianato

Al fine di evidenziare le differenziazioni territoriali del peso della burocrazia su cittadini ed imprese in questa sezione del Rapporto viene proposto l’Indice Confartigianato della Burocrazia per regione elaborato sulla base di 10 indicatori: tempi della giustizia civile e tributaria, tempi di pagamento della PA, lunghezza delle code in uffici che erogano servizi, pratiche online gestite dai Comuni, durata opere pubbliche, corruzione, qualità di governo, assenteismo per malattia dei dipendenti pubblici e creazione di valore delle partecipate dagli enti territoriali. La classifica finale evidenzia come l’Emilia-Romagna sia nelle posizioni di coda, con la metà della burocrazia della Sicilia, la pressione della burocrazia sulle imprese è maggiore dove sono più carenti le tutele dei diritti delle imprese in campo civile e tributario, le condizioni di accesso ai servizi, l’efficienza delle imprese che gestiscono servizi pubblici locali, è di più bassa qualità la governance pubblica ed è minore l’uso delle tecnologie digitali.

Una burocrazia meno oppressiva, una giustizia civile più veloce, ridotti tempi di attesa e servizi più puntuali costituiscono una condizione essenziale per liberare le energie produttive dei territori ed aumentarne la ricchezza. A tal proposito va evidenziato come l’Indice Confartigianato della Burocrazia mostra una forte correlazione negativa con il PIL procapite a valori correnti associando un maggiore peso della burocrazia alle regioni – fenomeno prevalente in quelle meridionali – con un minore reddito per abitante e generando una spirale di burocrazia e bassa crescita.

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