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Cashback e lotteria scontrini: occorre un sistema diverso se si vogliono aiutare gli esercenti

9 Dicembre 2020 Stampa

“L’iniziativa del cosiddetto cashback, ovvero la restituzione da parte dello Stato del 10% di quanto speso nei negozi fisici entro il mese di dicembre fino a un massimo di 150 euro (iniziativa che, poi, nel 2021 andrà a regime per tutto l’anno con un rimborso massimo di 300 euro) è sicuramente apprezzabile, perché è riservata solo agli acquisti fatti nei punti vendita sul territorio e non online, ma in questi primi giorni c’è troppa confusione e soprattutto le commissioni bancarie per l’acquisto con carte sono troppo alte. È necessario che prima di tutto si abbassino queste commissioni e poi che il sistema vada subito a regime, altrimenti tutto questo rischia di diventare un boomerang e, invece di sostenere gli esercenti, si finisca con il danneggiarli”.

Lo afferma Cinzia Ligabue, presidente Licom. I problemi legati alla app dedicata, ad esempio, stanno creando caos e ritardi. “Ritardi anche nella decisione ad acquistare – rimarca la presidente Licom – tanto che fino all’8 dicembre di fatto tutto è rimasto quasi fermo e che anche ora, complici le incertezze e le difficoltà del sistema, complica le cose più che facilitarle. Ben vengano iniziative per rilanciare il commercio sul territorio, ma che siano pensate in modo opportuno. Penso anche alla cosiddetta ‘lotteria degli scontrini, più volte rimandata e che ora dovrebbe entrare in vigore dal prossimo primo gennaio”.

Leggi anche la nostra notizia: Cashback di stato

In pratica i cittadini possono registrarsi su www.lotteriadegliscontrini.gov.it già da ora per ottenere in il codice lotteria da presentare in cassa quando si effettua un pagamento. “Se per gli utenti è un’operazione semplicissima e senza oneri – sottolinea Ligabue -, il discorso cambia per gli esercenti i quali dovranno adeguare i propri registratori di cassa a svolgere la procedura necessaria ed eventualmente acquistare la pistola con il lettore del codice (consigliata per velocizzare l’operazione nel caso si emettano tanti scontrini, pensiamo soltanto a una tabaccheria, un bar o una tavolata di un ristorante) oltre che dover ripetere questa procedura su ogni acquisto, quindi un ulteriore onere per le aziende già provate dalle recenti chiusure imposte dal Governo. Come Licom la nostra intenzione è quella di chiedere un sistema differente. È necessario che siano gli utenti a inserire gli scontrini in una app pensata ad hoc perché altrimenti per gli esercenti diventa un lavoro insostenibile e finirebbe che una manovra che seppure apprezzabile nell’intento, si trasformi in un boomerang. Tutto questo in un momento in cui le imprese sono già troppo provate dall’emergenza in atto e dai continui DPCM che, tra chiusure alterne e colori che mutano continuamente, non aiutano a fare chiarezza”.

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