«Puntare in maniera esclusiva verso l’auto elettrica è controproducente sia perché è un ambito che presenta ancora varie incognite, sia perché il motore endotermico ha molte potenzialità e possibilità di impiego anche con i carburanti alternativi. Inoltre, abbandonarlo, significherebbe mettere a rischio il settore produttivo e il suo indotto».
Daniele Michelini (in foto), presidente della categoria autoriparatori Lapam si esprime così sulla decisione presa dal Parlamento europeo di introdurre il divieto di vendita, a partire dal 2035, di autovetture e veicoli commerciali leggeri nuovi alimentati da motori termici, diesel e benzina.
In prospettiva si delinea una profonda modifica del mercato dell’auto, oggi caratterizzato da una contenuta presenza di auto elettriche. «Bisogna quindi operare in un’ottica di mobilità mista – precisa Michelini – ed è necessario orientare gli incentivi verso le migliori tecnologie disponibili sul mercato e allargare la platea dei fruitori, dosando le agevolazioni in base al conseguimento di obiettivi che siano effettivamente definiti e misurabili».
I dati delle immatricolazioni in Emilia Romagna
Tornando all’analisi dei dati sulle immatricolazioni fornite dall’Aci, nel 2021 in Emilia-Romagna le autovetture nuove ibride (a benzina o gasolio) rappresentano complessivamente il 29,9% del mercato delle prime iscrizioni, quota superiore di 27,1 punti rispetto a 5 anni fa (era il 2,8% nel 2016), e che posiziona questa categoria subito dietro alle auto a benzina (30% delle nuove immatricolazioni) e prima di quelle a diesel (22%). Le prime iscrizioni di vetture elettriche sono più contenute, il 3,8% del totale, ma in aumento rispetto al 0,1% del 2016.
La mobilità sta quindi rapidamente cambiando grazie all’apporto di queste auto sempre più attente all’impatto ambientale: in particolare nel 2021 si contano 3.433 auto ad alimentazione elettrica o ibrida ogni 100mila auto circolanti in Emilia-Romagna, 6,7 volte le 510 del 2016, che pone la nostra regione al quinto posto in Italia per diffusione di questa tipologia di autoveicoli.
I dati nelle province di Modena e Reggio Emilia
Le province con la maggior diffusione di auto elettriche e ibride sono Bologna con 5.042 auto ogni 100mila circolanti – che vanta un parco auto complessivo di 31.425 autovetture tra tecnologia ibrida ed elettrica (il sesto più elevato in Italia) –, Modena con 3.584 auto ogni 100mila circolanti e Reggio Emilia con 3.360 auto ogni 100mila circolanti.
In Emilia-Romagna l’autoriparazione rappresenta due quinti (39,4%) dell’occupazione della filiera dell’auto, con quasi 22mila addetti che lavorano nelle 6.024 imprese attive al 31 dicembre 2022. Il settore è caratterizzato da una elevata vocazione artigiana – sono artigiane 4 imprese su 5 (l’85,5%) – e dalla preponderanza di micro e piccole imprese, che rappresentano il 93,8% dell’occupazione del comparto. A Modena sono presenti 1.080 imprese attive dell’autoriparazione, di cui l’82,5% artigiane, mentre Reggio Emilia conta 766 imprese del settore di cui l’88,1% artigiane.
Le criticità nella transizione green dell’autoriparazione si intrecciano con il difficile reperimento di personale qualificato. Dall’analisi dell’ultimo rapporto annuale Excelsior di Unioncamere-Anpal si evidenzia che il 73,9% delle posizioni di meccanici artigianali e riparatori di automobili ricercati dalle micro e piccole imprese emiliano-romagnole sono difficili da ricoprire, superiore al 69,9% medio nazionale.