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Luppi e Rossi: “Dpcm, si doveva fare meglio. Ora subito gli indennizzi per le categorie penalizzate”

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26 Ottobre 2020 Stampa

Il Nuovo Dpcm entrato in vigore da oggi penalizza duramente ristoranti e bar, le palestre e i centri sportivi, i cinema e i teatri. La scelta di adottare misure indiscriminate, senza distinguere le situazioni realmente a rischio da quelle mantenute sicure dall’impegno degli imprenditori e del loro personale, non piace a Lapam Confartigianato che, per voce del presidente Gilberto Luppi e del Segretario Carlo Alberto Rossi, si appella al Governo per una modifica e per il rispetto della promessa di indennizzi.

Il segretario generale Rossi

“La difesa della salute e della tenuta del sistema sanitario sono naturalmente una priorità – puntualizza il segretario Rossi -. Detto questo le misure adottate dal Governo sono ingiuste nei confronti di chi in questi mesi ha investito importanti risorse economiche per assicurare il rispetto delle procedure di sicurezza”.

Il presidente generale Luppi

“Questo Dpcm – interviene il presidente Luppi – è fortemente penalizzante per le categorie già duramente colpite dal primo lockdown. Il Governo doveva ascoltare il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che chiedeva la chiusura delle serrande alle 23 per i locali pubblici e, per tutte le altre strutture, l’adozione di decisioni prese sulla base dei dati epidemiologici. In questi mesi si dovevano organizzare ed eseguire controlli capillari e un maggiore e più serio presidio del territorio per fermare tutte quelle situazioni non in regola o a rischio, lasciando operare le attività in grado di garantire sicurezza nel rispetto dei protocolli”.

L'indagine dell'Ufficio Studi Lapam

Modena: le imprese della provincia di Modena nei settori maggiormente penalizzati sono 4.599 attività, un numero considerevole, il 7,1% del totale delle 64.426 imprese in provincia. Queste attività, a giugno 2020, davano lavoro a un totale di 22.138 persone il 7,9% del totale degli addetti in provincia.

Ben 3.625 sono attività di ristorazione, mense, bar, gelaterie e pasticcerie, mentre 291 sono di alloggio (alberghi, affittacamere, bed and breakfast, campeggi, etc…).  Significativo anche il numero delle attività sportive e divertimento (466) e di quelle ricreative, artistiche e di intrattenimento (171 in totale in provincia), mentre 46 sono le attività legate al gioco e alle scommesse. Tutte queste categorie, come detto, a giugno 2020 davano lavoro a 22.138 persone. Di queste 19.748 riguardano ristorazione e alloggio.

A questi, poi, vanno aggiunti tutti quei comparti che, pur non essendo oggetto di limitazioni, di fatto vanno incontro a pesanti perdite di fatturato (basti pensare al settore che serve la ristorazione, alle attività dei luoghi turistici, ad esempio dell’Appennino, al commercio che avrà un rimbalzo negativo importante dopo le 18.00).

Reggio Emilia: le imprese della provincia di Reggio Emilia nei settori maggiormente penalizzati sono 3.459, il 7,2% del totale delle imprese provinciali. 

Ben 2.643 sono attività di ristorazione, mense, bar, gelaterie e pasticcerie, mentre 168 sono di alloggio (alberghi, affittacamere, bed and breakfast, campeggi, etc…). Significativo il numero anche delle attività sportive e divertimento (473) e di quelle ricreative, artistiche e di intrattenimento (135 in totale in provincia), mentre 13 sono i cinema e 27 le attività legate al gioco e alle scommesse. Queste attività, a giugno 2020, davano lavoro a un totale di 16.632 persone il 8,3% del totale degli addetti in provincia.

Anche in questo caso vanno aggiunti tutti quei comparti che, pur non essendo oggetto di limitazioni, di fatto vanno incontro a pesanti perdite di fatturato.

Proprio per questo Rossi conclude: “Lapam Confartigianato si appella al ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, affinché il Governo mantenga fede all’annuncio di indennizzo delle categorie penalizzate, nei tempi rapidi promessi dallo stesso ministro entro metà novembre, senza i rallentamenti burocratici che hanno contraddistinto le misure dei mesi scorsi”.

 

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