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Luppi: “Sul ‘Decreto dignità’ il Governo sbaglia strada, non è così che si tutelano le imprese”

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4 Luglio 2018 Stampa

Gilberto Luppi, Presidente generale Lapam Confartigianato, commenta senza giri di parole il cosiddetto Decreto dignità promosso dal Ministro del Lavoro Luigi Di Maio.

“Le misure sui contratti a termine contenute nel ‘Decreto dignità’ vanno nel senso opposto a quello di favorire l’occupazione”.

Il Presidente Lapam sottolinea il rischio di aumento del contenzioso derivante dalla reintroduzione delle causali e di incremento del costo del lavoro per effetto dell’aumento dei contributi a carico delle imprese.

“Se abbiamo ben compreso quello che i ministri Di Maio e Salvini hanno detto intervenendo alla nostra Assemblea nazionale nei giorni scorsi, e cioè di voler sostenere il lavoro e le imprese, allora le proposte di modifica delle norme vigenti sui contratti a termine sono la strada sbagliata verso quel risultato. Siamo pronti – sottolinea Luppi – a confrontarci con il Governo e ad approfondire le nostre proposte per creare occupazione stabile e fornire ai giovani le competenze indispensabili per entrare nel mercato del lavoro”.

Il Presidente Lapam, infine, entra nel merito di un paio di questioni:

“L’abolizione del cosiddetto 'split payment' per i soli professionisti è un brodino insipido. I soggetti che più di altri soffrono per mancanza di liquidità generata da questo sistema di versamento Iva, sono le imprese e su questo nel decreto non c’è una parola. Inoltre – conclude Luppi – se si vuole favorire il tempo indeterminato occorre un serio piano di diminuzione del cuneo fiscale: non è certo appesantendo il costo del lavoro per il tempo determinato che si favorisce l’occupazione stabile”.

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