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Sospeso l’acquisto dei crediti edilizi

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9 Novembre 2022 Stampa

L’ultimo episodio è quello di Banco Posta, che ha sospeso l’acquisto dei crediti edilizi sia sul superbonus che su altri bonus minori, seguendo quello che, progressivamente, hanno fatto i principali istituti bancari.

La denuncia è del nostro presidente del Comparto Costruzioni Claudio Boccaletti, che esprime un enorme disagio:

Avevamo già un grosso problema con le imprese che hanno applicato lo sconto in fattura, in quanto avevano riscontrato strettoie e difficoltà a cedere i crediti (se non per gli stati di avanzamento già in essere), ma ora si aggiunge quest’ultima sospensione anche per i privati, dato che Banco Posta era rimasto uno degli ultimi soggetti ad acquistare il credito. La situazione diventa drammatica se non si trova una soluzione tecnica urgente per sbloccare il sistema di gestione dei crediti sia da parte dei privati (e quindi delle persone fisiche) che delle imprese che applicano lo sconto in fattura, sia il superbonus che i bonus minori diventano di fatto inapplicabili.

Si potrebbe discutere se sia opportuno ridurre la percentuale di credito d’imposta (dal 110% al 100%) con il rischio però che diventi un esercizio sterile, se non si trova una soluzione che sblocchi i crediti.

Claudio Boccaletti rincara la dose:

Il problema è veramente insopportabile, per rispettare contratti fatti già da tempo occorre che la cessione del credito funzioni. Altrimenti finché un’impresa ha risorse proprie lavora e fa rientrare le persone in casa, ma poi non c’è modo di fare di più. La situazione è diventata davvero molto complessa, ci troviamo a dover bloccare i cantieri e per le tantissime imprese che hanno i crediti in pancia ma non la capienza per assorbirli, la prospettiva è la chiusura. Confidiamo che il Governo trovi una soluzione tecnica al più presto per risolvere un problema che al momento non ha via d’uscita. Tra le proposte possono esserci quella di spalmare su più anni il sistema della cessione o di convertire i crediti in titoli di Stato.

Infine il nostro presidente del Comparto Costruzioni conclude:

Infatti se non si troverà una soluzione legislativa soddisfacente, dopo la conversione del Decreto Aiuti bis che aveva chiarito i livelli di responsabilità dei cessionari dei crediti, chi acquisterà il credito? Cosi facendo si innesca spazio per chi fa della speculazione tout court e che farà affari su questi bonus. Il cui scopo, però, era la riqualificazione energetica e la riduzione di emissioni, non certo quello di alimentare la speculazione finanziaria.

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