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Superbonus, il nostro appello per una proroga di tutti i benefici fiscali

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22 Ottobre 2021 Stampa

Buoni nei tempi, non nelle modalità. La nostra associazione condivide con le altre organizzazioni datoriali modenesi dell’edilizia (Ance Emilia, Cna, Collegio Imprenditori Edili) la proroga del Superbonus 110% contenuta nel Documento programmatico della Legge di Bilancio 2022 per i condomini a tutto il 2023, non l’esclusione dal beneficio delle unifamiliari e delle unità immobiliari funzionalmente indipendenti con accesso autonomo. Così come l’incertezza sugli edifici da due a quattro unità immobiliari di un unico proprietario.

E la proroga del 110% per l’acquisto di case antisismiche, ad oggi fermo al 30 giugno 2022? Nessuno ne parla, eppure sono nella memoria di tutti i tragici eventi sismici del maggio 2012 (terremoto dell’Emilia) e dell’agosto 2016 (terremoto del Centro Italia).

Uno studio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha stimato che a fine anno il Superbonus avrà determinato 12 miliardi di PIL e attivato 153mila posti di lavoro, concretizzandosi come una misura determinante per la crescita del Paese e per il superamento della crisi economica generata dalla pandemia.

Oggi dobbiamo puntare alla proroga di tutto il pacchetto dei benefici fiscali, per dare modo al comparto costruzioni di integrare gli interventi. Non possiamo non considerare anche l’effetto di questa misura dal punto di vista dell’efficientamento energetico e strutturale degli edifici. Porre queste barriere all’accesso del beneficio significa limitare l’inclusività di questo provvedimento e discriminare i cittadini proprietari. Possedere un’abitazione singola o vivere in una bifamiliare non può essere una colpa. Se i condomini non sono partiti in questi mesi è a causa della complessità delle procedure, delle norme in continua evoluzione.

Secondo le Associazioni è difficilmente comprensibile anche la soppressione del bonus facciate. Viviamo in un Paese con un’elevata propensione turistica e che quindi deve tenere in grande considerazione anche un fattore come la bellezza. È un fatto che questo incentivo stia pagando da questo punto di vista, contribuendo a rendere maggiormente attrattive le nostre città. In questo caso si potrebbe intervenire eventualmente rendendo più rigidi i parametri di accesso all’agevolazione, come l’età della costruzione.  

In definitiva, ridurre le misure di incentivazione per la riqualificazione energetica e la valorizzazione del patrimonio immobiliare contrasta con l’orientamento di una manovra espansiva per sostenere e consolidare la crescita annunciata dal Governo e che trova conferma nel documento programmatico di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri.

Senza contare che la limitazione della platea dei beneficiari del Superbonus finirà con il penalizzare soprattutto le piccole e medie imprese e la grande maggioranza dei piccoli comuni italiani.  

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