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Una delegazione Lapam in visita al Parlamento Europeo

5 minuti di lettura
17 Dicembre 2018 Stampa

Sono più di 23 milioni le micro, piccole e medie imprese diffuse tra i 27 paesi membri dell'Unione Europea. Una moltitudine che dà lavoro a circa 75 milioni di persone e genera i 2/3 del Pil complessivo della UE. 
all'interno di questo contesto si posizionano anche le 4 milioni di PMI italiane, rappresentante a Bruxelles e Strasburgo (le due sedi istituzionali dell'Unione ndr.) anche dalla nostra Confartigianato Imprese.

Per conoscere i meccanismi che regolano la vita democratica dell'Unione e capire meglio come vengono erogati i fondi ai singoli Stati – e quindi alle imprese – Lapam Fiorano ha organizzato un viaggio di due giorni con tappe al Parlamento e all'Ufficio Relazioni Istituzionali di Confartigianato Imprese Bruxelles. Un'occasione colta da 15 imprenditori e imprenditrici associate, guidati da Ercole Leonardi presidente della sezione fioranese e Sergio Romagnoli, segretario Lapam Fiorano.   

Alice Lazioli, responsabile dell'Ufficio europeo di Confartigianato, ha così illustrato alla delegazione fioranese ruoli, prerogative e competenze delle tre principali istituzioni comunitarie: Parlamento, Commissione e Consiglio europeo, ma non solo. "Il nostro compito qui – ha spiegato – è quello di intervenire nelle fasi di discussione delle leggi, esercitando un'attività di lobby a tutela delle piccole e micro imprese italiane partecipando ai tavoli tecnici di Sme United (l'associazione europea che rappresenta l'artigianato e le PMI e di cui è vice presidente Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo ndr.) che lavora al fianco di Commissioni strategiche quali: Affari Legali, Politiche d'impresa, Politiche economiche e fiscali, Sviluppo sostenibile e Politiche regionali". 

Horizon Europe

Un'attività che, in vista della prossima tornata elettorale di maggio 2019, si va intensificandosi. Da una parte con azioni programmatiche come l'invio da parte di Sme United di un memorandum sulle priorità richieste dalle PMI europee a Parlamento e Commissione; dall'altra presidiando la programmazione e i meccanismi di assegnazione dei fondi europei attraverso il programma di innovazione e ricerca che succederà ad Horizon 2020 nella nuova programmazione pluriennale della UEHorizon Europe 2021-2027. 

"Confartigianato Imprese ha collaborato insieme ad altre sei organizzazione di rappresentanza italiane – spiega Lazioli – per il mantenimento di uno Strumento PMI nel nuovo programma Horizon Europe. Confartigianato ha quindi formulato una serie di emendamenti presentati in Commissione Industria, al fine di garantire la partecipazione di tutte le micro e piccole imprese ai finanziamenti erogati dall'Unione Europea". 

La Politica di coesione europea per il 2021-2027

Una discussione aperta dunque e che, come illustrato da Rossella Rusca funzionaria del governo italiano a Bruxelles, impegna l'Unione su cinque obbiettivi da perseguire nei prossimi sette anni attraverso la Politica di coesione: 

  1. Un'Europa più intelligente attraverso investimenti in innovazione e ricerca
  2. Un'Europa più verde attraverso investimenti che contribuiscano alla decarbonizzazione dell'economia
  3. Un'Europa più connessa attraverso investimenti in connessioni e reti infrastrutturali efficienti 
  4. Un'Europa più sociale attraverso l'attuazione del programma concordato nel novembre 2017 sui diritti sociali dei cittadini della UE 
  5. Un'Europa più vicina ai cittadini, attraverso politiche e investimenti che promuovano lo sviluppo dei territori

 

Una stretegia che impegnerà all'incirca 1/3 del Bilancio dell'Unione nei prossimi anni (erano 350 miliardi su 1.082 nel periodo precedente 2014 – 2020 ndr.) e a cui le piccole e medie imprese devono guardare con attenzione.
Politica di coesione ha infatti il compito di attuare gli obbiettivi di crescita stabiliti dall'Unione attraverso l'erogazione di tre fondi specifici: il fondo europeo di sviluppo regionale (il cosiddetto fondo FESR), il fondo sociale europeo (fondo FSE) e il fondo di coesione. 
attraverso questi risorse, come illustrato da Stefano Lambertucci funzionario del Direttorato per le politiche regionali ed urbane della Commissione europea, le piccole e medie imprese locali possono accedere a bandi stabiliti da ogni singola Regione, utili per rilanciare investimenti (qui un esempio di un contributo a fondo perduto), modernizzare e internazionalizzare la propria attività. 

Il ruolo di Regione Emilia Romagna

Lambertucci ha quindi illustrato la strategia complessiva, le priorità e lo stato di avanzamento del fondo Por Fesr (qui il sito di riferimento) per la nostra Regione nel periodo 2014-2020 che ha avuto una dotazione di 241 milioni di euro comunitari a cui si sommano altri 241 milioni di contributo nazionale, per un totale di 482 milioni di euro (qui è possibile monitorare l'utilizzo dei fondi per ogni singola regione). 

(Qui il resoconto presentato – lunedì 17 dicembre – da Regione Emilia Romagna). 
 

Le interviste 

 

La visita a Bruxelles è stata infine coronata da un incontro istituzionale con l'onorevole Paolo De Castro, tre volte Ministro delle Politiche Agricole della Repubblica italiana e oggi impegnato a tutela delle filiere alimanteri e dei consumatori. 
"Questo viaggio è stato utile per due motivi – ha riassunto in conclusione Ercole Leonardi – ha aumentato la nostra consapevolezza dei meccanismi che regolano la vita dell'Unione Europea e ha rafforzato il gruppo di imprenditori che mi onoro di presiedere a Fiorano".

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