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Vecchi: “Infrastrutture, Università e grandi eventi. Ecco Reggio Emilia nei prossimi cinque anni”

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5 Agosto 2019 Stampa

Tutti i progetti per Reggio Emilia

Riconfermato sindaco al ballottaggio, Luca Vecchi illustra i nuovi progetti e rilancia un’idea per accrescere la competitività del territorio: un “Patto per il lavoro” cittadino e provinciale.Sindaco, all’inizio della sfida elettorale si sarebbe immaginato di finire al ballottaggio con il suo diretto sfidante, Roberto Salati?
«Il ballottaggio veniva dato per certo un po’ da tutti, da oltre un anno. Addirittura c’è stato chi, candidandosi contro di me, ha esordito dicendo: “Abbiamo già vinto”. Risultato? Al primo turno oltre 40mila reggiani hanno votato il centrosinistra e siamo arrivati al 49,2%, a soli 700 voti circa dalla vittoria al primo turno. Numeri confermati nella sostanza due settimane dopo quando ci siamo imposti con oltre il 63% per dei consensi».Nel 2014 aveva vinto le elezioni con oltre il 56% dei consensi. All’epoca il 74% degli aventi diritto si era recato alle urne. Quest’anno si è invece registrata una flessione dell’affluenza, calata al 67% al primo turno e al 49% al ballottaggio.
interpreta questi segnali?

«Reggio era e resta una città in cui la partecipazione al voto è molto alta. Il delta registrato fra la partecipazione al voto al primo turno e al secondo non è un elemento di riflessione che si deve porre solo questa città, ma tutta Italia, perché è un dato strutturale. Richiamare gli elettori alle urne dopo due settimane fa quasi sempre registrare un fatto: diversi fra loro non tornano. Forse occorrerebbe domandarsi come mai, il Paese intero dovrebbe chiederselo ritengo, perché quando una tendenza è così generalizzata non è tanto una questione di questa o quella città, ma più generale».Parliamo di infrastrutture. Gli occhi della città sono puntati sull’area Mediopadana e non solo per la scarsità di parcheggi nell’area antistante la stazione. Come si evolverà lo sviluppo di questa zona?
«La Mediopadana è una storia di successo clamoroso. Partita con 6 treni, oggi ne ha più di 60. Partita con circa mille passeggeri al giorno, ora è abbondantemente oltre i 4mila. Il Comune ha aumentato i posti auto a più riprese, presto ne arriveranno altri 500. Io però ritengo che attorno a un’infrastruttura così strategica e di area vasta come questa stazione non sia sufficiente il solo impegno del Comune, ma occorra un tavolo pubblico-privato che permetta di sviluppare a pieno le potenzialità della Mediopadana, in tutti i suoi aspetti».Sempre da quelle parti troviamo l’area industriale di Mancasale, recentemente interessata da un importante progetto di ammodernamento e le Fiere, in crisi da diversi anni. Come intendete attrarre investimenti e facilitare la nascita di nuove imprese ed eventi in quest’area?
«Mancasale è letteralmente rinata in questi anni. L’importante lavoro messo in campo dall’Amministrazione sulla sicurezza, sulle reti, sulla viabilità e sulla sicurezza ha completamente cambiato lo storico quartiere industriale di Reggio rendendolo più attrattivo, portando in città nuove aziende da fuori. A dimostrazione della nostra sensibilità verso i temi dell’impresa e del lavoro un’operazione analoga è in corso al Villaggio Crostolo e partirà anche a Corte Tegge. Il tema delle Fiere è diverso: quell’area di trova all’interno di una procedura gestita dal tribunale, che abbiamo il dovere di rispettare nelle modalità in cui si sta svolgendo, sino al suo compimento».Spostandoci vero l’Area Nord troviamo invece la grande riqualificazione delle Officine Reggiane, con l’inaugurazione del capannone 18 e l’insediamento di Webranking, Ask Jvc Kenwood, Studio Alfa, Bema-Elettric 80, Grasselli spa e la casa di produzione Palomar. Un investimento, come si apprende dai giornali, pari a 11,9 milioni di euro, in parte da risorse pubbliche e in parte da risorse private dei soggetti acquirenti. Quali aspettative nutre per la città del futuro dopo le critiche giunte all’indomani della liquidazione di REI (Reggio Emilia Innovazione) del 2017 e le perplessità sulla partecipazione di IREN (in Stu Reggiane SpA ndr.) in un’operazione complessa come questa?
«Il Parco Innovazione, la grande operazione di riqualificazione delle ex Reggiane, cinque anni fa erano solo una slide. Oggi col Tecnopolo a pieno regime, l’inaugurazione del Capannone 18, i lavori al via nel Capannone 17 e i progetti già molto avanzati sul 15 le cose sono completamente diverse. Centinaia di persone si recano ogni giorno in quel luogo così importante per la nostra storia per lavorare. Alle ex Reggiane il fare impresa, la ricerca, l’Università, l’innovazione e la cultura si riempiono di significati concreti. Hanno trovato la loro nuova sede realtà reggiane e non reggiane, eccellenze del nostro territorio ma anche grandi marchi nazionali del settore della cultura come Palomar, che si sono insediati a Reggio provenendo da Milano. Quello non è un luogo qualunque: a poche decine di metri c’è il centro internazionale Loris Malaguzzi, che esprime il massimo della capacità di Reggio di primeggiare nel mondo nel se

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