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ALLARME – Gasolio sporco in appennino

7 minuti di lettura
20 Ottobre 2014 Stampa

Confartigianato lancia l’allarme sul carburante “sporco”: «A rischio gli autoveicoli delle imprese, due su dieci colpite»
«Gasolio tagliato Danni per le ditte»

«Artigiani in ginocchio per il caro carburante, ma anche per la qualità del carburante stesso»: a denunciarlo è l’associazione di categoria Lapam Confargianato, per voce del presidente dell’area appenninica Gabriele Arlotti, che pone l'attenzione sulla qualità del gasolio che finisce nei serbatoi degli autoveicoli. «Un fenomeno doppiamente dannoso in Appennino – lamenta il dirigente di Lapam Confartigianato – dove la carenza di distributori a basso prezzo impone spesso scelte di rifornimento lontane, ma anche dove non si tiene conto della presenza di zone svantaggiate che dovrebbero giovarsi di benefici in merito ai costi di trasporto. Purtroppo in queste settimane due artigiani su dieci sono alle prese con problematiche legate alla qualità del gasolio da rifornimento». «Un aggravio di costi che può incidere per 200 euro l'anno – osserva Corrado Bertei, segretario Lapam Confartigianato di zona – che si sommano ai 700-800 euro di maggiori costi di gasolio medi per un artigiano che vive e opera in Appennino (senza considerare ammortamento, pneumatici e manutenzioni). L'uso di carburanti non adeguati – prosegue Bertei – sta causando un aumento dei filtri gasolio cambiati in queste settimane che, in alcune autofficine, raggiunge un incremento pari anche al 30 per cento in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Purtroppo è un fenomeno già iniziato a manifestarsi nei due anni scorsi». Gasolio di colore nero (a causa della presenza di materiale dei serbatoi di trasporto), al quale a volte viene aggiunta acqua oppure contenente percentuali alte di biodiesel: ecco quanto sta causando i disagi di queste settimane, al punto da rendere necessario il cambio dei filtri gasolio a metà del loro tempo usuale di esercizio. «Fortunatamente – riprende Arlotti – l'impiego di auto nuove con centraline sofisticate impone il cambio del filtro d'olio prevenendo la manifestazione di peggiori danni al motore. Ma a quale costo dato che questa operazione è anticipata? Peraltro molti automobilisti e molti artigiani risparmiano saltando o allungando gli intervalli dei tagliandi programmati e i filtri intasati sono la prima causa di intervento nei casi citati. Come Lapam Confartigianto da un lato invitiamo gli artigiani a prestare attenzione a quanto entra nel serbatoio, o almeno a fare il pieno in assenza di botti di rifornimento alle stazioni di servizio, a svolgere i tagliandi programmati, dall'altro chiediamo controlli non solo sulla quantità dei carburanti erogati, ma anche sulla qualità». 

Gazzetta di Modena 18 ottobre 2014


Castelnovo Monti: Lapam segnala casi di vendita di carburante di bassa qualità
«Danneggiati dal gasolio sporco»

In Appennino sarebbe diffuso un gasolio di bassa qualità e contenente un alto tasso di impurità, che comporterebbe un aggravio di costi per le imprese. La particolare denuncia arriva dalla associazione di categoria Lapam Confartigianato, che parla di un saldo negativo legato a questo problema per un ammontare di circa mille euro l’anno. Spiega il presidente di Lapam Gabriele Arlotti: «Ci sono artigiani in ginocchio per il caro carburante, ma anche per la qualità dello stesso. Un fenomeno doppiamente dannoso in Appennino dove la carenza di distributori a basso prezzo impone spesso scelte di rifornimento lontane, ma anche dove non si tiene conto della presenza di zone svantaggiate che dovrebbero giovarsi di benefici in merito ai costi di trasporto. Purtroppo in queste settimane due artigiani su dieci sono alle prese con problematiche legate alla qualità del gasolio da rifornimento». Aggiunge Corrado Bertei, segretario di Lapam a Castelnovo: «Parliamo di un aggravio di costi che può incidere per 200 euro l’anno che si sommano ai 700-800 euro di maggiori costi di gasolio medi per un artigiano che vive e opera in Appennino, senza considerare ammortamento, pneumatici e manutenzioni. L’utilizzo di carburanti non adeguati sta causando un aumento dei filtri gasolio cambiati in queste settimane che, in alcune autofficine, raggiunge un incremento pari anche al 30 per cento in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Purtroppo è un fenomeno già iniziato a manifestarsi nei due anni scorsi». Gasolio di colore nero per la presenza di materiale dei serbatoi di trasporto, a volte con acqua o con percentuali alte di biodisel: sarebbero queste le cause dei disagi di queste settimane, al punto da rendere necessario il cambio dei filtri a metà del loro tempo usuale di esercizio. «Per fortuna _ aggiunge Arlotti _ l’impiego di auto nuove con centraline sofisticate impone il cambio del filtro d’olio prevenendo peggiori danni al motore. Ma a quale costo dato che questa operazione è anticipata? Per altro, purtroppo a seguito della crisi economica molti automobilisti e artigiani risparmiano saltando o allungano i tagliandi programmati e i filtri intasati sono la prima causa di intervento nei casi citati. Come Lapam Confartigianto da un lato invitiamo gli artigiani a prestare attenzione a quanto entra nel serbatoio, o per lo meno a fare il pieno in assenza di botti di rifornimento alle stazioni di servizio, a svolgere i tagliandi programmati, dall’altro chiediamo controlli non solo sulla quantità dei carburanti erogati, ma anche sulla qualità».

Gazzetta di Reggio 18 ottobre 2014


La denuncia – Gabriele Arlotti (Lapam) è preoccupato:
Appennino è allarme per il gasolio sporco «Per gli artigiani è un grave problema»

E’ ALLARME, in tutto l’Appennino, per la scarsa qualità del gasolio che finisce nei serbatoi. A denunciarlo è la Lapam Confargianato Castelnovo Monti, per voce del presidente Gabriele Arlotti.
«Artigiani in ginocchio per il caro carburante, ma anche per la qualità dello stesso. Un fenomeno doppiamente dannoso in Appennino – lamenta la Lapam – Confartigianato – dove la carenza di distributori a basso prezzo impone spesso scelte di rifornimento lontane, ma anche dove non si tiene conto della presenza di zone svantaggiate che dovrebbero giovarsi di benefici in merito ai costi di trasporto. Purtroppo in queste settimane due artigiani su dieci sono alle prese con problematiche legate alla qualità del gasolio da rifornimento».
«Un aggravio di costi che può incidere per 200 euro l’anno – osserva Corrado Bertei, segretario Lapam Confartigianato Castelnovo Monti – che si sommano ai 700-800 euro di maggiori costi di gasolio medi per un artigiano che vive e opera in Appennino. L’utilizzo di carburanti non adeguati sta causando un aumento dei filtri gasolio cambiati in queste settimane che, in alcune autofficine, raggiunge un incremento pari anche al 30% in più rispetto ai 12 mesi precedenti».
Gasolio di colore nero (per presenza di materiale dei serbatoi di trasporto), a volte con acqua o con percentuali alte di biodisel: ecco quanto causa i disagi di queste settimane, al punto di rendere necessario il cambio dei filtri gasolio a metà del loro tempo usuale di esercizio.
«Da un lato – conclude Arlotti – invitiamo gli artigiani a prestare attenzione a quanto entra nel serbatoio, o per lo meno a fare il pieno in assenza di botti di rifornimento alle stazioni di servizio, a svolgere i tagliandi programmati, dall’altro chiediamo controlli non solo sulla quantità dei carburanti erogati, ma anche sulla qualità e loro composizione».

il Resto del Carlino REGGIOEMILIA sab, 18 ott 2014

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