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Artigianato a supporto del turismo

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10 Agosto 2020 Stampa

I dati di Modena

Sono 2.850 a Modena e provincia le imprese artigiane nei settori a domanda turistica, imprese che, dunque, lavorano anche (quando non soprattutto) in stretto legame con il comparto turistico. Il dato, riferito al secondo trimestre 2020, emerge da una indagine dell’Ufficio Studi Lapam Confartigianato. Si tratta del 14,1% del totale delle imprese artigiane in provincia e danno da lavorare, complessivamente, a 8.680 addetti. Il settore con più imprese è quello di abbigliamento e calzature (1.123 imprese), seguito da agroalimentare (472), ristoranti e pizzerie (446), altre attività manifatturiere e di servizio (364), trasporti (263), bar e pasticcerie (165) e attività ricreative e culturali (17). Queste imprese, evidenzia la rilevazione dell’Ufficio Studi Lapam Confartigianato di giugno 2020 su un panel di oltre mille micro e piccole imprese emiliano romagnole, hanno evidenziato nel bimestre aprile-maggio un calo del fatturato più ampio di ben 8,7 punti percentuali rispetto alla media (-55,4% contro -46,7%).

I dati, forniti da Lapam, fanno seguito a una approfondita ricerca sul turismo in questo difficile 2020. I dati provvisori pubblicati dal Servizio Statistica della Regione Emilia-Romagna indicano per i primi 5 mesi dell’anno (gennaio-maggio 2020), rispetto allo stesso periodo del 2019, una flessione delle presenze turistiche sul nostro territorio del 66,5%.

A Modena, nel 2019, i turisti complessivi erano stati un milione e 665mila, di questi poco meno di mezzo milione (474mila) arrivati nel periodo estivo tra luglio e settembre. L’analisi dei flussi turistici per territorio di provenienza evidenzia che, nella media in Emilia-Romagna, il 25,4% delle presenze nei mesi di luglio-settembre si riferisce a turisti stranieri e il 74,6% a quelli italiani. Va inoltre considerato, conclude l’indagine Lapam, che per alcuni dei primi 10 paesi di provenienza dei turisti stranieri – Germania, Svizzera, Francia, Russia, Polonia, Regno unito, Paesi Bassi, Romania, Stati Uniti, e Belgio – sono ancora vigenti limitazioni. Mentre i turisti italiani che visitano il nostro territorio nel 78,6% provengono da fuori regione e nel 21,4% dei casi sono emiliano-romagnoli.

I dati di Reggio Emilia

Sono 2.052 a Reggio Emilia e provincia le imprese artigiane nei settori a domanda turistica, imprese che, dunque, lavorano anche (quando non soprattutto) in stretto legame con il comparto turistico. Il dato, riferito al secondo trimestre 2020, emerge da una indagine dell’Ufficio Studi Lapam Confartigianato. Si tratta dell’11,2% del totale delle imprese artigiane in provincia e danno da lavorare, complessivamente, a 6.434 addetti. Il settore con più imprese è quello di abbigliamento e calzature (733 imprese), seguito da ristoranti e pizzerie (349), agroalimentare (329), altre attività manifatturiere e di servizio (317), bar e pasticcerie (180), trasporti (133) e attività ricreative e culturali (11). Queste imprese, evidenzia la rilevazione dell’Ufficio Studi Lapam Confartigianato di giugno 2020 su un panel di oltre mille micro e piccole imprese emiliano romagnole, hanno evidenziato nel bimestre aprile-maggio un calo del fatturato più ampio di ben 8,7 punti percentuali rispetto alla media (-55,4% contro -46,7%).

I dati, forniti da Lapam, fanno seguito a una approfondita ricerca sul turismo in questo difficile 2020. I dati provvisori pubblicati dal Servizio Statistica della Regione Emilia-Romagna indicano per i primi 5 mesi dell’anno (gennaio-maggio 2020), rispetto allo stesso periodo del 2019, una flessione delle presenze turistiche sul nostro territorio del 66,5%.

A Reggio Emilia, nel 2019, i turisti complessivi erano stati 844mila, di questi poco meno di 250mila (242mila) arrivati nel periodo estivo tra luglio e settembre. L’analisi dei flussi turistici per territorio di provenienza evidenzia che, nella media in Emilia-Romagna, il 25,4% delle presenze nei mesi di luglio-settembre si riferisce a turisti stranieri e il 74,6% a quelli italiani. Va inoltre considerato, conclude l’indagine Lapam, che per alcuni dei primi 10 paesi di provenienza dei turisti stranieri – Germania, Svizzera, Francia, Russia, Polonia, Regno unito, Paesi Bassi, Romania, Stati Uniti, e Belgio – sono ancora vigenti limitazioni. Mentre i turisti italiani che visitano il nostro territorio nel 78,6% provengono da fuori regione e nel 21,4% dei casi sono emiliano-romagnoli.

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