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Targhe prova: tutto tace. Come devono comportarsi gli autoriparatori?

26 Novembre 2020 Stampa

Il presidente Lapam Autoriparazione, Daniele Michelini si chiede come devono comportarsi gli autoriparatori, a fronte di una mancata risposta ai chiarimenti richiesti sull’utilizzo delle targhe prova.

Targhe prova, manca chiarezza e per ora tutto tace. Come devono comportarsi gli autoriparatori?”.  “Abbiamo chiesto chiarimenti in merito all’utilizzo della targa prova in seguito a una recente sentenza della corte di Cassazione che, nell’esaminare un caso specifico, ne ha considerato illegittimo l’uso sulle auto già immatricolate. Ebbene – spiega Michelini – dato che non abbiamo ricevuto risposte siamo nuovamente a chiedere che si arrivi a una soluzione definitiva. I pareri difformi e i dubbi in merito all’utilizzo delle targhe prova non sono ancora stati risolti e siamo ancora in attesa che si arrivi a un chiarimento da parte del Ministero – rimarca il presidente Lapam Autoriparazione – oggi molti operatori della nostra categoria, già duramente colpita dall’emergenza pandemia, si vedono costretti a non riuscire a utilizzare le targhe prova con cui prima lavoravano quotidianamente e su cui sono state pagate polizze assicurative salate che in caso di sinistro potrebbero non garantire la copertura, rivalendosi sull’assicurazione del cliente (o peggio senza nessuna copertura se si tratta di concessionari che utilizzano auto usate prive di assicurazione). Tutto questo senza dimenticare i rischi di salate sanzioni.

Cosa succede in caso di sinistro?

Secondo la Suprema Corte l’autoriparatore può testare la vettura in strada, su autorizzazione del proprietario, ma senza mettere la targa prova, quindi in caso di incidente a pagare i danni sarà l’assicurazione della vettura. Un’altra casistica è quella del concessionario di veicoli usati, dove le auto sono già immatricolate ma non assicurate e quindi durante un test drive l’assicurazione della targa prova è l’unica polizza attiva. In questo caso la compagnia assicurativa potrebbe rifiutarsi di pagare i danni creando non pochi problemi tra le parti coinvolte.

Alla luce di tutto questo – conclude Michelini – e auspicando risoluzioni da parte dei ministeri competenti, invitiamo nuovamente gli autoriparatori a non utilizzare le targhe prova sui veicoli già immatricolati.

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