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Commercio e ristorazione: il quadro normativo in attesa dei provvedimenti regionali

Da lunedì 18 maggio in Emilia-Romagna sono previste nuove riaperture per i settori del benessere, della ristorazione, dei pubblici esercizi e del commercio al dettaglio.

Mancando ancora le linee guida e siamo in attesa di novità da parte di Governo e Regione, riepiloghiamo le fonti normative a disposizione per commercio e ristorazione, per cercare di cogliere gli orientamenti di fondo come di seguito riportato

Commercio al dettaglio

In attesa della pubblicazione del provvedimento della Regione Emilia romagna, fino al 17 maggio compreso valgono le norme inserite nell’allegato 5 del DPCM 26 aprile, tra i quali ricordiamo:

 – Mantenimento del distanziamento interpersonale in tutte le attività e loro fasi
 – Garanzia di pulizia e igiene ambientale almeno due volte al giorno
 – Accessibilità dei sistemi di disinfezione delle mani
 – Uso dei guanti usa e getta
 – Informazione alla clientela
 – Utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale
 – Dal 18 maggio in poi le disposizioni del DPCM 26 aprile 2020 cessano di efficacia, dunque non rimane che attendere il provvedimento regionale.

Ristorazione

In attesa del provvedimento regionale, l’INAIL ha già provveduto a pubblicare il “Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 nel settore della ristorazione” del quale la Regione dovrebbe tener conto all’interno del proprio provvedimento di cui si è in attesa.

Il Documento tecnico dell’INAIL prevede che:

 – con riferimento al ricambio dell’aria negli ambienti, a pagina 13 del testo viene previsto che (cit.): “Andrebbero, in primo luogo e soprattutto in una prima fase, favorite soprattutto soluzioni che privilegino l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi, anche attraverso soluzioni di sistema che favoriscano queste modalità.
 – Con riferimento al distanziamento, il documento prevede che (cit.) “Il layout dei locali di ristorazione andrebbe rivisto, con una rimodulazione dei tavoli e dei posti a sedere, garantendo il distanziamento tra i tavoli – anche in considerazione dello spazio di movimento del personale – non inferiore a 2 metri e garantendo comunque tra i clienti durante il pasto, una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto tra le persone, anche inclusa la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie eccetera, anche mediante specifiche misure di contenimento e mitigazione. Le sedute dovranno essere disposte in maniera da garantire un distanziamento fra i clienti adeguato […] tenendo presente che NON è possibile predeterminare l’appartenenza a nuclei in coabitazione.
 – Con riferimento al limite di capienza predeterminato, il documento prevede uno spazio (cit.) “che di norma dovrebbe essere non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente, fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie.”
Viene suggerita la turnazione del servizio in modo da prevenire gli assembramenti di persone in attesa fuori dal locale.
– Il documento prevede esplicitamente che (cit.) “Vanno ELIMINATI modalità di servizio a buffet o similari“.
– Relativamente alla mitigazione dei rischi connessi con il contatto da superfici, viene indicata l’introduzione di soluzioni innovative, riportate testualmente:

– “[…] utilizzare format di presentazione del menù alternativi rispetto ai tradizionali (ad esempioi menù scritti su lavagne, consultabili via app e siti, menù del giorno stampati su fogli monouso).
– I clienti dovranno indossare la mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo (ad esempio pagamento cassa, spostamento, uso dei servizi igienici).
– Privilegiare pagamenti elettronici con contactless e possibilità di barriere separatorie nella zona cassa, ove necessaria.
– Rendere disponibili prodotti igienizzanti per clienti e personale anche in più punti sala, e in particolare, per l’accesso ai servizi igienici che dovranno essere igienizzati frequentemente
– Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di igienizzazione, rispetto alle superfici evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, acetiere, etc.)
“.

Relativamente alle misure specifiche per i lavoratori delle aziende del settore viene previsto che:

– Dare un’informazione di carattere generale sul rischio da SARS-CoV-2, ed anche un’informativa più mirata anche in collaborazione con le figure di prevenzione del DLgs 81/08 con particolare riferimento a specifiche norme igieniche da rispettare e l’utilizzo dei DPI anche per la vestizione/svestizione.
Per il personale di cucina, in condivisione di spazi confinanti, va indossata la mascherina chirurgica; dovranno essere utilizzati guanti in nitrile in tutte le attività in cui ciò sia possibile.
Per il personale addetto al servizio ai tavoli è necessario l’uso della mascherina chirurgica per tutti il turno di lavoro e dove possibile l’uso dei guanti in nitrile; questi ultimi sono comunque sempre da usare durante le attività di igienizzazione poste in essere al termine di ogni servizio al tavolo. 
– Va comunque ribadita la necessità di una corretta e frequente igiene delle mani, anche attraverso la messa a disposizione in punti facilmente accessibili dei locali di apposti dispenser con soluzione idroalcolica.
– Per eventuale personale dedicato ad attività amministrative, in presenza di spazi comuni con impossibilità di mantenimento di distanziamento di un metro, è necessario indossare la mascherina chirurgica; allo stesso modo il personale addetto alla cassa dovrà indossare la la mascherina chirurgica prevedendo altresì barriere di separazione (come ad esempio il separatore in plexiglass).
– Deve essere posta particolare attenzione ai locali spogliatoi ed i servizi igienici, in particolare prevedendo un’adeguata attività di pulizia degli stessi.
L’aerazione dei locali è di particolare importanza, favorendo ove possibile il ricambio di aria naturale tramite porte e finestre. Relativamente agli impianti di condizionamento si rimanda alle specifiche indicazioni del “documento Rapporto ISS COVID-19 n.5 del 21 aprile 2020.”

Allegati

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