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Crediti d’imposta e commissioni Pos, c’è ancora molto da fare

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23 Dicembre 2019 Stampa

Tra le novità introdotte dal Decreto fiscale alla Legge di Bilancio 2020 c'è quella di un credito di imposta riconosciuto agli esercenti attività di impresa, arte o professioni, in misura pari al 30% delle commissioni loro addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate. Il credito spetta per le commissioni su operazioni rese dal 1° luglio 2020, a condizione che i ricavi e compensi relativi all'anno d'imposta precedente siano di ammontare non superiore a 400.000 euro.
credito d'imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa e non concorre alla formazione del reddito.

Il legislatore ha poi previsto, con decorrenza 1° luglio 2020, nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento elettronica, una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l'accettazione del pagamento.

Una storia che viene da lontano

L’azione combinata sul taglio del costo delle commissioni bancarie e del disincentivo all’uso del contante viene da lontano, ma i risultati sono ancora deludenti. Sulle commissioni per l’uso del POS, oltre ai benefici fiscali di cui alle righe precedenti, si è intervenuto sul contenimento del costo a monte del sistema: già la Direttiva europea PSD2 ha imposto da quest’anno costi più bassi per le transazioni sotto i 5 euro, e da due anni sono state abbassate le commissioni interbancarie, ovvero le commissioni che le banche si riconoscono l’un l’altra per l’utilizzo del circuito Bancomat e carte di credito (rispettivamente 0,02% e 0,03%).

Con risultati sono purtroppo ancora piuttosto carenti. Come si può vedere dalla tabella di comparazione qui sotto, il costo per gli esercenti legati all’uso del POS sono piuttosto corposi, o comunque tali da rendere impensabile l’abolizione sine die del contante negli acquisti quotidiani, specialmente se si tratta di piccoli importi.

ISTITUTO DI CREDITO CANONE MENSILE INSTALLAZIONE PAGO BANCOMAT
San Felice 1983 Banca Popolare 13,00 – 75,00 150 euro 1,50%
Credit Agricole 35,00 – 100,00 100 -150 euro 1,90%
BPER Banca 10,00 – 60,00 150 euro 3,50%
Unicredit 16,00 – 80,00 100 euro 3,00%

mondo dei buoni pasto non è “immune” da questo aggravio di costi, in quanto anche le aziende emittenti mettono a disposizione degli affiliati un sistema di incasso dei buoni elettronici mediante la lettura di una carta magnetica, ma anche in questo caso l’utilizzo dei sistemi digitali ha un costo che può arrivare a dieci euro di canone mensile più una provvigione per transazione. Segno evidente che anche in questo settore il passaggio dal cartaceo all’immateriale non è né facile, né immediato come vorrebbero le logiche di semplificazione.

Sul versante delle soluzioni alternative ai circuiti “classici” di pagamento stanno però emergendo nuovi operatori: tra quelli balzati agli onori della cronaca per la crescita è Satispay, una app che gestisce sistema di gestione dei pagamenti tra privati e aziende affiliate, per le quali non vi è alcun costo di installazione o canone mensile di attivazione, ed una commissione di € 0,20 solo per le transazioni superiori a dieci Euro.

(Nota: rilevazione effettuata dai fogli informativi pubblicati sui siti degli istituti bancari, data di download martedì 12 novembre 2019. I costi sono indicati al lordo delle convenzioni o accordi tra le parti)

Per maggiori informazioni
Gelmuzzi
[email protected]
categoria Commercio
893111

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