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Dal 1 gennaio, i sacchetti per alimenti saranno biodegradabili e a pagamento

2 minuti di lettura
27 Dicembre 2017 Stampa

Dal 1° gennaio 2018 anche i sacchetti per alimentari dovranno essere biodegradabili e compostabili

Per effetto dell'entrata in vigore della legge 123 del 3 agosto scorso, che ha recepito la Direttiva UE n. 2015/720, rispetto alla quale l'Europa aveva aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, dal 1° gennaio 2018 anche i sacchetti per alimentari dovranno essere biodegradabili e compostabili.

I sacchetti interessati dalla norma

Le nuove norme riguardano quindi i sacchetti leggeri utilizzati per trasportare la spesa, quelli più leggeri usati per imbustare la frutta e la verdura venduta sfusa e anche carne, pesce, prodotti da forno e di gastronomia che si acquistano al banco di mercati, negozi e supermercati.
questi sacchetti dovranno essere biodegradabili e compostabili, rispettando lo standard internazionale UNI EN 13432 e per questo motivo necessiteranno di una certificazione da parte di enti accreditati.

Pesanti sanzioni per i sacchetti ceduti a pagamento non indicati sullo scontrino fiscale

Altra novità che decorre dal 1° gennaio 2018 e riguarda tutti i sacchetti leggeri e ultraleggeri in plastica o polimeri: essi dovranno essere ceduti esclusivamente a pagamento con precisa indicazione sullo scontrino di vendita, pena salatissime sanzioni.

La posizione di Lapam Licom:
nuovo balzello che graverà sui consumatori e complicherà la vita alle imprese del settore

«Un nuovo balzello che graverà sui consumatori e complicherà la vita alle imprese del settore.Se da un lato è necessario alzare il livello di impegno per aumentare la consapevolezza dei cittadini sugli impatti che le borse di plastica hanno sull’ambiente dall’altro non si può scaricare sempre i costi sui consumatori e sulle imprese della distribuzione: più corretto sarebbe stata una previsione legislativa capace di introdurre comportamenti virtuosi nella fase produttiva, imponendo l’utilizzo di materiali eco compatiìbili già nella fase primaria.
allegramente con milioni di produzioni di bottiglie di plastica difficili da smaltire, a tutti i livelli dalle acque alle bibite, senza che nessuno faccia o dica qualcosa e poi si cerca di intervenire sui micro sacchetti… è un po’ una contraddizione di sistema» .

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