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ECOBONUS e SISMABONUS: sconto in fattura soltanto per i grandi lavori

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Nella serata di lunedì 16 dicembre il maxiemendamento presentato sulla Legge di Bilancio ha incassato il voto di fiducia, accogliendo anche una modifica sullo “sconto in fattura”.
Dopo il passaggio in commissione al Senato dell’emendamento abrogativo dell’Art. 10 (l’11 dicembre) è stato presentato un nuovo emendamento (il 12 dicembre), che reintroduce il meccanismo per i soli lavori di importo superiore a 200.000 € – ne attenua gli effetti distorsivi della concorrenza ed evita l’impatto penalizzante per gli artigiani e le piccole imprese.
Lo “sconto in fattura” sarebbe previsto per alcune limitate fattispecie – unicamente per gli interventi importanti di primo livello (interventi che interessano più del 50% della superficie disperdente esterna e l’eventuale rifacimento dell’impianto termico invernale e/o estivo) sulle parti comuni condominiali se di importo superiore a 200.000 euro e per gli interventi relativi al sismabonus su parti comuni – a partire dal 1° gennaio 2020.
Il testo passa ora al voto della Camera blindato, senza più modifiche, per essere approvato entro Natale.

abrogato lo sconto immediato in fattura

Nella serata di mercoledì 11 dicembre la Commissione Bilancio del Senato ha abrogato i commi dell’articolo 10 del Decreto Crescita che prevedono lo sconto immediato in fattura per gli interventi relativi a ecobonus e sismabonus. Una grande vittoria per la battaglia che Confartigianato conduce da mesi chiedendo l’eliminazione di una misura che provoca gravi effetti distorsivi della concorrenza e penalizzanti per le piccole imprese.

La cancellazione viene disposta da un emendamento alla manovra di Forza Italia, prima firmataria la Sen. Roberta Toffanin, riformulato e approvato dalla commissione Bilancio del Senato. La modifica ha effetto sui saldi della manovra: il Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili del Mef viene definanziato per 1,5 milioni di euro per il 2022, di 2,6 milioni di euro per il 2025 e 700mila euro per il 2026, mentre viene incrementato di 2,2 milioni di euro per il 2020, di 700mila euro per il 2021 e di 1,9 milioni di euro per il 2027.

L’emendamento abroga anche il comma 3-bis dell’articolo 10 del decreto Crescita, che disponeva per gli interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego di fonti rinnovabili di energia la possibilità, per i soggetti beneficiari della detrazione di optare per la cessione del corrispondente credito in favore dei  fornitori dei beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi.

una battaglia portata avanti da confartigianato imprese

Nei mesi scorsi, contro lo sconto in fattura e dalla parte di Confartigianato si è pronunciata, con due interventi, l’Autorità Antitrust, e pochi giorni fa la Commissione Industria del Senato ha approvato una risoluzione che impegna il Governo a individuare adeguati meccanismi di protezione per le piccole e medie imprese. Secondo Confartigianato, con l’applicazione dello sconto in fattura in 5 anni le piccole imprese del ‘sistema casa’ (costruzioni, installazione impianti, serramenti) registreranno riduzioni dal 37% al 58% del fatturato sul segmento interessato dalle detrazioni fiscali per riqualificazione energetica.

Per saperne di più:

“Il Parlamento ha compreso le ragioni di Confartigianato e la necessità di ristabilire nel mercato corrette condizioni di concorrenza che non penalizzino gli artigiani e le piccole imprese”.  Il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti esprime apprezzamento e soddisfazione per la decisione del Parlamento di abrogare lo sconto in fattura per gli interventi relativi a ecobonus e sismabonus previsto dall’articolo 10 Decreto Crescita.
“In questi mesi – sottolinea il Presidente Merletti – ci siamo battuti per chiedere l’eliminazione di una misura che avrebbe escluso dal mercato migliaia di piccole imprese del ‘sistema casa’ (costruzioni, installazione impianti, serramenti). Le nostre ragioni sono state condivise dall’Autorità Antitrust intervenuta anche nei confronti del Governo e del Parlamento proprio per chiedere modifiche all’articolo 10 del Decreto Crescita”.
“L’abrogazione dello sconto in fattura – sostiene il Presidente di Confartigianato – consentirà di restituire equilibrio ed efficacia ad un sistema di incentivi che rappresenta un valido strumento per la riqualificazione energetica e la sostenibilità del patrimonio immobiliare e per il rilancio del settore costruzioni”.

L’abrogazione dei commi 1,2,3 e 3-ter dell’articolo 10 del Decreto Crescita che prevedono lo sconto immediato in fattura per gli interventi relativi a ecobonus e sismabonus è stata approvata nella serata di ieri dalla Commissione Bilancio del Senato. La cancellazione viene disposta da un emendamento alla manovra presentato da Forza Italia, prima firmataria la Sen. Roberta Toffanin, riformulato e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato.

Ma analoghi emendamenti soppressivi sono stati presentati da tutti i Gruppi parlamentari. La volontà di cancellare la misura del Decreto Crescita è stata quindi unanimemente condivisa.

La modifica ha effetto sui saldi della manovra: il Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili del Mef viene definanziato per 1,5 milioni di euro per il 2022, di 2,6 milioni di euro per il 2025 e 700mila euro per il 2026, mentre viene incrementato di 2,2 milioni di euro per il 2020, di 700mila euro per il 2021 e di 1,9 milioni di euro per il 2027.

L’emendamento abroga anche il comma 3-bis dell’articolo 10 del decreto Crescita, che disponeva per gli interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego di fonti rinnovabili di energia la possibilità, per i soggetti beneficiari della detrazione di optare per la cessione del corrispondente credito in favore dei fornitori dei beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi.

Nei mesi scorsi, contro lo sconto in fattura e dalla parte di Confartigianato si è pronunciata, con due interventi, l’Autorità Antitrust, e pochi giorni fa la Commissione Industria del Senato ha approvato una risoluzione che impegna il Governo a individuare adeguati meccanismi di protezione per le piccole e medie imprese. Secondo Confartigianato, con l’applicazione dello sconto in fattura in 5 anni le piccole imprese del ‘sistema casa’ (costruzioni, installazione impianti, serramenti) registreranno riduzioni dal 37% al 58% del fatturato sul segmento interessato dalle detrazioni fiscali per riqualificazione energetica.

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