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Luppi “Il Pnrr ultima chance per rilanciare gli appalti pubblici a misura di PMI”

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26 Luglio 2021 Stampa

Il PNRR è l’ultima chance per rilanciare gli appalti pubblici a misura di PMI e rimediare alle criticità del Codice dei Contratti pubblici. A distanza di 5 anni dall’entrata in vigore il codice dei contratti pubblici è inattuato, gli elementi di novità, pure positivi, sono rimasti inattuati, le manutenzioni non sono state fatte, i cantieri non sono stati aperti e la auspicata qualificazione delle stazioni appaltanti non è mai arrivata. Contemporaneamente, in questi 5 anni, troppe imprese hanno chiuso e troppi lavoratori hanno perso il posto di lavoro. Ora siamo alla svolta, è la nostra ultima occasione, o facciamo sul serio o perdiamo le risorse che arrivano con il PNRR. Noi ci vogliamo credere, anche se le premesse remano contro il nostro ottimismo: sono ancora tutte lì le criticità che la riforma del 2016 ha portato e la continua rincorsa alle modifiche normative, alle deroghe e alle presunte semplificazioni certamente non aiutano noi operatori a trovare la strada per poter contribuire con il nostro lavoro al bene del Paese.

Questo è quanto sottolineato dal nostro Presidente generale Gilberto Luppi.

La prova d’appello e le aspettative della nostra associazione ora sono riposte nel Decreto Semplificazioni, un provvedimento che, dal nostro punto di vista, presenta aspetti positivi. Tra questi la ‘tregua normativa’ e la modifica strutturata dell’attuale codice, la rivitalizzazione della cabina di regia per coinvolgere tutte le parti interessate ad un sistema di regole semplice, rigoroso, effettivo e condiviso, la centralità della competenza delle stazioni appaltanti.

L’associazione giudica negativamente, invece, la scelta del ritorno all’appalto integrato e la riduzione delle stazioni appaltanti in chiave di concentrazione degli appalti. Luppi ha ribadito le richieste di modifica che abbiamo proposto a livello nazionale: abrogazione dell’obbligo di applicazione del contratto del contraente principale e applicazione da parte del subappaltatore del contratto collettivo di settore di riferimento; attenuazione delle norme sulle pari opportunità, generazionali e di genere (eliminazione dell’obbligo della relazione di genere per le imprese che occupano un numero inferiore a 15 dipendenti; semplificazione per le micro e piccole imprese; abolizione del regime sanzionatorio; abolizione dell’obbligo per la stazione appaltante di motivare il mancato inserimento delle clausole); rafforzamento della suddivisione degli appalti in lotti; ripristino del divieto di appalto integrato; obbligo di inserire clausole di revisione del prezzo.

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