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«I saldi ormai non esistono più. Avvio fiacco e abitudini differenti»

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15 Luglio 2015 Stampa

«ANCHE quest’ anno, come capita ormai da qualche tempo, i saldi sono partiti in sordina, per non dire con il freno a mano tirato.
‘ l’ ennesima dimostrazione che, di fatto, i saldi come li conoscevamo non ci sono più e che le abitudini del commercio e dei consumatori sono cambiate.
che, ormai, possiamo dire che i saldi non esistono più».

E’ questo il commento provocatorio di Rita Cavalieri, presidente Licom (i commercianti aderenti a Lapam), che spiega i motivi delle sue affermazioni:

«E’ ormai consuetudine consolidata che ci siano offerte promozionali molto prima dei saldi: non esistendo più regole ben precise, da un mese prima delle svendite partono queste offerte che svuotano il significato dei saldi. Un ulteriore elemento delle difficoltà dei saldi è dato, oltre che dalla crisi che perdura, dalla molteplice offerta di iniziative ed eventi promozionali, vedi le varie ‘Notti’».

Di fronte a questa situazione Licom ha fatto un sondaggio a campione in alcune tipologie di negozi (abbigliamento, pelletteria/calzature, articoli complementari come profumerie e casalinghi). In considerazione di questo mercato così difficile e senza regole
– spiegano dall’ associazione –

molti imprenditori hanno deciso, contrariamente a quello che va per la maggiore, una linea di sconto non superiore al 30% facendo dei saldi ‘reali’, con rapporto qualità-prezzo molto interessante che diventa indice di serietà nei confronti di clientela. «Chi mette in saldo la merce appena arrivata non può fare diversamente – sottolinea Cavalieri – altrimenti il negozio rischia di chiudere. Percentuali superiori vengono immesse sul mercato solo dopo il primo mese di saldo. E’ chiaro che stiamo parlando di una fascia di negozi medio/alta, gestiti da imprenditori attenti al mercato e soprattutto al rapporto col cliente».

Le tendenze dei consumatori sono infatti duplici: da una parte si pone chi considera solo la percentuale di sconto, dall’ altra chi ha un rapporto fiduciario con il commerciante e coglie le differenze qualitative, ad esempio tra la merce destinata agli outlet e quella per i negozi al dettaglio. Una politica, questa, che fanno molti noti brand.
– sottolinea infine la presidente Cavalieri –

«La fidelizzazione del cliente  passa attraverso proposte convenienti e costanti durante tutto l’ anno, facendo politiche personalizzate, utilizzando nuove tecniche, come mailing e social network».

Infine Licom fa notare una novità dell’ estate 2015: diversi negozi stanno già vendendo le nuove collezioni autunno/inverno. Questo avviene naturalmente per una clientela medio/alta, che insieme alla merce in saldo preferisce acquistare fin da ora le novità, per evitare di perdere i capi ‘più ambiti’.

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