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Il paradosso del turismo che funziona: non si trovano stagionali per le strutture

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10 Aprile 2018 Stampa

“Potremmo definirlo il paradosso di un settore che riparte: nel nostro Appennino e anche nelle città c’è un aumento di persone che arrivano per turismo, ma ristoratori e albergatori non riescono a reperire collaboratori all’altezza della situazione per fornire un servizio adeguato ai turisti”. È Gian Matteo Baisi, dirigente di Lapam/Licom a lanciare l’allarme: i posti di lavoro ci sarebbero, a mancare è il personale qualificato.

Il caso della difficoltà di reperire ‘stagionali’ (e non solo stagionali in diversi casi) per il settore turistico è in crescita: non solo sulla riviera romagnola (dove da un paio d’anni si susseguono gli appelli), ma anche nei nostri territori. Mancano cuochi e aiuto cuochi, camerieri e personale di sala, segretari… Nei ristoranti e negli alberghi dell’Appennino, specie nel periodo di picco (quello invernale per le località prossime agli impianti di risalita e l’estate, specie i mesi di luglio e agosto un po’ per tutti) non si trovano addetti all’altezza della situazione.

“Non è raro imbattersi in locali o alberghi che sono costretti a ‘provare’ più persone prima di trovare collaboratori adeguati – prosegue Baisi – e questo sta diventando davvero un problema. Non tutti hanno le caratteristiche e la formazione giusta per tipologie di lavoro che richiedono attenzione e competenza: pensiamo a chi lavora in cucina, una delle eccellenze che fanno scegliere le nostre zone a tanti turisti, e a chi si trova a contatto diretto con il cliente. Non ci si può improvvisare. Probabilmente – conclude il dirigente di Lapam/Licom – è necessario far sì che più ragazzi e giovani decidano di intraprendere queste strade che possono garantire un futuro professionale”.

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