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F-gas: riciclo e rigenerazione un’opportunità per le imprese

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17 Maggio 2022 Stampa

Come ogni anno, in questo periodo, Lapam fa il punto con la Categoria, ponendo l’attenzione sulla gestione degli F-Gas, con un occhio di riguardo al futuro. Lo ha fatto lo scorso 4 maggio, durante una serata di approfondimento tecnico – finalmente in presenza – in cui si è partiti ricordando il termine, con la fine dello stato di emergenza sanitaria, del regime derogatorio dei termini di validità delle certificazioni F-Gas personali e aziendali: i certificati scaduti tra il 31 gennaio 2020 e il 31 marzo 2022 avranno validità per i 90 giorni successivi, ovvero fino al 29 giugno 2022.

Certificazioni F-Gas e regolamenti europei

Importante, quindi, procedere ai rinnovi e mantenere la validità delle certificazioni e la conseguente possibilità di caricamento degli interventi in Banca Dati F-Gas. Si è poi ampliata la panoramica, accennando alla proposta legislativa avanzata nelle settimane scorse dalla Commissione europea, per aggiornare il Regolamento UE 517/2014 e allinearlo a European Green Deal e European Climate Low, nonché ai più recenti impegni assunti con il Protocollo di Montreal.

Una proposta che prevede ulteriori limitazioni di impiego, ma anche incentivi all’uso di alternative meno impattanti. La maggiore riduzione della massima quantità di HFC che può essere immessa sul mercato avverrà entro il 2030, passando dal 21%, attualmente in vigore, a circa il 5%. Ciò al fine di raggiungere una riduzione di oltre 40 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030, superiore alla riduzione attesa con la normativa vigente, e arrivare a un risparmio totale di 310 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2050.

F-gas: riciclo e rigenerazione un’opportunità per le imprese

Prendendo le mosse dal vigente Regolamento, che già prevede e incentiva il riciclo e la rigenerazione del gas recuperato, si è osservato come, a fronte delle restrizioni sulla messa in commercio previste, la capacità degli operatori del settore di riutilizzare il gas refrigerante recuperato risulterà strategica, anche e soprattutto, sul versante economico. Essere in grado di riutilizzare il gas recuperato che, diversamente, dovrebbe essere conferito come rifiuto, determina il doppio vantaggio di non dover sostenere il costo di acquisto di nuovo gas e di non dover pagare per lo smaltimento.

Questo “vantaggio competitivo”, però, può essere esercitato solo in presenza di un know how specifico, per l’attività formativa riferita alle certificazioni personali e aziendali, rappresenta un’ulteriore opportunità professionalizzante. L’impiantista manutentore deve essere in grado di affrontare criticamente una serie di considerazioni che includono l’analisi della storia del sistema di refrigerazione, del tipo e delle condizioni del refrigerante proveniente dal circuito frigorifero; l’individuazione del motivo della rimozione del refrigerante; la valutazione dello stato dell’impianto o dell’apparecchiatura e la definizione se essa debba essere o meno rimessa in servizio.

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