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Lapam e CNA: “La riforma degli appalti va nella giusta direzione”

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25 Novembre 2015 Stampa

"La riforma degli appalti, che è in discussione alla Camera – dichiara il presidente responsabile di CNA Costruzioni Modena, Paolo Vincenzi – va nella direzione di cogliere le richieste che da tempo stiamo avanzando a tutti i livelli istituzionali. Proposte che ribadiremo, quando saremo consultati per portare il nostro contributo alla realizzazione del nuovo sistema. Siamo soddisfatti nel constatare alcune significative aperture contenute nel progetto di riforma del codice degli appalti e, ancor di più, nel vedere riconosciute alcune delle proposte che come CNA abbiamo già più volte avanzato in diverse sedi, dal 2014". Da tempo infatti l' Associazione si batte, innanzitutto per lo "spacchettamento" in lotti dei grandi appalti in modo da consentire la partecipazione a un numero maggiore di piccole imprese locali e per l' eliminazione del massimo ribasso negli appalti, per evitare offerte anomale e privilegiare la qualità dei lavori. "Il testo del disegno di legge è in generale positivo – aggiunge Vincenzi – perché dovrebbe facilitare le condizioni di accesso agli appalti delle PMI, incentivando la suddivisione dei lotti e regolamentando i subappalti. Apprezziamo la scelta del criterio dell' offerta economicamente più vantaggiosa nei progetti oltre i cinque milioni di valore, a patto che non si ricada nel perverso meccanismo del massimo ribasso. E ci piace che, al di sotto di questa soglia, e nei progetti semplici, la stazione appaltante possa affidare il lavoro anche con il criterio del massimo ribasso, in presenza di un progetto esecutivo, che difficilmente potrà determinare variazioni in corso d' opera". Nota dolente, invece, per i portali Consip/Mepa ed IntercentER: "La normativa della spending review ha reso obbligatorie dal 2013 – conclude il presidente di CNA Costruzioni – procedure di registrazione alle piattaforme Consip/Mepa ed IntercentER per le ditte che intendono erogare servizi e forniture alle pubbliche amministrazioni.

Queste procedure informatizzate hanno creato diversi problemi alle ditte ed alle P.A. stesse, non hanno semplificato le prassi come si erano proposte, a causa di programmi poco snelli ed intuitivi, aumentando i costi per le imprese in termini di tempo e risorse anziché ridurli. Inoltre, i criteri degli inviti alle gare da parte della P.A., vengono in alcuni casi effettuati senza una metodologia coerente con la normativa. Auspichiamo, dunque, che il testo definitivo della riforma preveda dei correttivi che attuino concretamente la semplificazione normativa, ad esempio unificando le piattaforme regionali in un' unica nazionale o facendole dialogare tra di loro in modo che le imprese abbiano un unico interlocutore". In attesa della definitiva approvazione della riforma, spetta agli enti locali fare la propria parte. "Diverse amministrazioni comunali modenesi non si sono ancora adeguate alle norme sulla centralizzazione degli appalti scattate a inizio novembre, una lacuna che potrebbe determinare addirittura il blocco degli appalti sino a 40.000 euro, almeno sino a fine anno. Si tratterebbe di una situazione davvero difficile da spiegare alle imprese e alle comunità", commenta Vincenzi. "Riforma degli appalti più vicina alle piccole imprese". Così il Presidente di Lapam Confartigianato Edilizia, Roberto Ferrari, commenta le misure del nuovo Codice degli appalti varate dalla Camera. Secondo Ferrari le modifiche al Codice degli appalti approvate dalla Camera accolgono le sollecitazioni di Lapam per valorizzare il ruolo delle micro e piccole imprese, contribuire a risolvere il grave problema dei ritardi di pagamento, semplificare le norme sulla materia, garantire trasparenza nella filiera degli appalti. "Il lavoro svolto alla Camera dei Deputati – sottolinea Ferrari – è stato fondamentale per migliorare il testo del Senato che già aveva introdotto criteri di delega a 'misura di micro e piccola impresa' e in attuazione del principio "Think Small First" – 'pensare innanzitutto al piccolo' dello Small Business Act.

In particolare, sul fronte dei pagamenti apprezziamo le misure che obbligano la stazione appaltante al pagamento diretto dei subappaltatori in caso di inadempimento da parte dell' appaltatore o su richiesta del subappaltatore. Così come è importante, per migliorare l' accesso delle micro e piccole imprese agli appalti, il riferimento alla suddivisione in lotti di lavorazione o prestazionali in modo tale da garantire l' effettiva possibilità di partecipazione agli appalti da parte delle micro e piccole imprese". Altrettanto positivi vengono giudicati i criteri premiali per valorizzare, negli appalti sotto-soglia, la modalità a 'chilometro zero' puntando sulle aziende 'di prossimità' rispetto al luogo di esecuzione dei lavori e che si impegnano ad utilizzare manodopera locale. Inoltre, il presidente Ferrari sottolinea l' importanza delle misure premiali per quei concessionari che coinvolgano le Pmi negli appalti, così come valuta positivamente la possibilità di ricorso generalizzato al criterio dell' offerta economicamente più vantaggiosa, l' esclusione del ricorso al solo criterio del massimo ribasso per le gare ad alta intensità di manodopera e la riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese in un' ottica di semplificazione. "Confidiamo ora – conclude il presidente di Lapam Confartigianato Edilizia – nella rapida e definitiva approvazione da parte del Senato e ci auguriamo che i decreti legislativi di attuazione della delega tengano nel debito conto tutti i criteri introdotti dal Parlamento"

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