“È arrivato il momento, per le attività di ristorazione, di poter fare anche l’asporto e non solo la consegna a domicilio. Si tratta di una attività a bassissimo rischio grazie a pochi accorgimenti che consentirebbe alle attività quali ristoranti, pizzerie, rosticcerie, gelaterie, pasticcerie, di riprendere gradualmente a lavorare”.
Daniele Casolari, segretario Licom, interviene sul tema dell’asporto e fa un esempio: “La Regione Toscana ha già emanato il 22 aprile un’ordinanza che consente questa tipologia di vendita che è, in tutto e per tutto, assimilabile alle attività commerciali di vendita al dettaglio dove, per altro, è già consentita la vendita per asporto anche di cibi preparati. L’ordinanza della Toscana, che invitiamo a prendere ad esempio anche dalla nostra Regione, prevede la preventiva ordinazione online o telefonica dei prodotti, non quindi presso l’esercizio, in modo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano in modo dilazionato, impedendo di sostare nel locale più del tempo necessario alla consegna e al pagamento”.conclude: “Pensiamo davvero che sia arrivato il momento anche per questa riapertura: la gradualità per chi, come questa tipologia di esercizi, è stato costretto a chiudere prima e a lavorare soltanto con le consegne a domicilio poi, è fondamentale. In attesa che, finalmente, si possa riaprire e tornare a quella che inevitabilmente sarà una ‘nuova’ normalità”.Leggi anche “Io porto a casa” la mappa delle attività che consegnano a domicilio