Un importante retailer nazionale del settore abbigliamento, con oltre 150 punti vendita, intende riportare in Italia alcune produzioni da tempo realizzate all’estero. Ovviamente l’Emilia-Romagna risulta tra i territori di interesse.
In allegato alla notizia trovate:
- la descrizione del progetto fornita dall’azienda – comprendente le produzioni da riportare in Italia;
- un format di rilevazione da compilare inserendo i dati richiesti (ragione sociale azienda, fase produzione, categorie dei prodotti e quantitativi, certificazioni, etc.).
Il processo prevede una selezione di potenziali partners attraverso la compilazione del format da inviarci entro il 25 agosto all’indirizzo [email protected]
A partire dal 10 settembre, se ci saranno i presupposti, verranno organizzati una serie di incontri tra il retailer e le aziende selezionate dallo stesso.
Cos’è il reshoring e perché è il suo momento
Il reshoring è un fenomeno economico che consiste nel rientro “a casa” delle aziende che in precedenza avevano delocalizzato la produzione in paesi esteri.
A causa delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dell’aumento dei prezzi, anche se le aziende per il momento stanno gestendo in maniera ottimale questi aumenti ribaltando i costi dove possibile o rivedendo la base fornitori, l’aumento dei costi di trasporto o gli importanti ritardi, iniziano ad essere di difficile gestione.
Per questo motivo le aziende che hanno tutta o parte della catena di forniture fuori dall’Italia o dall’Europa, corre un maggior rischio di pressione sui margini e di cancellazione degli ordini. Nel prossimo futuro, quindi, la parola d’ordine per le aziende italiane sarà sempre più “reshoring” e controllo delle catene di fornitura.
Avere siti produttivi in Italia o Europa, rispetto ad averli al di fuori dei confini europei o nei Paesi oggetto di conflitto, può essere un vantaggio competitivo nel medio periodo.