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Pneumatici: collaborazione con il ministero dell’ambiente contro mercato selvaggio

29 Gennaio 2020 Stampa

Giovedì 23 Gennaio a Roma è stato presentato il rapporto “Flussi illegali di pneumatici e PFU (penumatici fuori uso ndr.) in Italia”, che illustra l’attività svolta dall’Osservatorio e dalla piattaforma CambioPulito nel contrastare le pratiche illegali del settore degli pneumatici e PFU alla presenza del Ministro dell’ambiente Sergio Costa.
progetto è promosso da Legambiente insieme ai consorzi per la gestione degli Pneumatici Fuori Uso: Ecopneus, EcoTyre e Greentire – che gestiscono circa l’85% del totale nazionale – e le associazioni di categoria Confartigianato, Cna, Airp, Federpneus e Assogomma.

I dati

Si stimano tra 30 e 40 mila le tonnellate di pneumatici che ogni anno vengono immessi illegalmente nel mercato nazionale con conseguente mancato versamento del contributo ambientale per la loro raccolta e riciclo pari a un totale di circa 12 milioni di euro, con un evasione dell’IVA stimabile in circa 80 milioni di euro ed un’esposizione al rischio di abbandono nell’ambiente di pneumatici fuori uso derivanti da attività illegali, che non esistono e sono dunque fuori dalle regole del sistema nazionale di gestione dei PFU.
il Ministero dell’Ambiente dal gennaio 2019 abbia imposto ai consorzi che curano raccolta e recupero dei PFU un innalzamento del target di gestione pari ad un +5%, i flussi illegali continuano a condizionare fortemente il funzionamento del sistema e a penalizzare l’attività degli operatori onesti.

I PFU generati illegalmente infatti, finiscono per confondersi nella massa complessiva di PFU da raccogliere, facendo saltare gli obiettivi fissati ogni anno e causando due impatti negativi: l’accumulo di PFU nei piazzali degli operatori e il rischio di abbandoni illegali nell’ambiente.
2017 al 2019, il lavoro dell’Osservatorio, anche attraverso CambioPulito, la piattaforma creata per segnalare gli illeciti (whistleblowing) gestita da Legambiente, ha permesso di tracciare un quadro chiaro della situazione: 361 le denunce di illeciti registrate, che hanno riguardato 301 società.
gli esposti si sono concentrati su presunte commercializzazioni illegali online (spesso con l’estero, verso cui l’azione di contrasto e repressione appare ancora complessa) e smaltimento illecito, sull’omesso versamento contributo IVA e contributo ambientale, esercizio abusivo della professione e concorrenza sleale.

La sfida dell'economia circolare

Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha raccolto l’appello dell’Osservatorio lanciando la sfida dell’economia circolare nel settore degli pneumatici attraverso una serie di impegni a cominciare dalla creazione, nell’ambito del Ministero, della Direzione Generale Economia Circolare che rappresenterà l’interlocutore amministrativo dedicato anche ai temi che riguardano la gestione degli pneumatici. Inoltre, il Ministro ha annunciato l’imminente firma di un decreto ministeriale che riguarda i temi sollevati dall’Osservatorio e che – ha detto – ne recepisce molte proposte.

“Proviamo a sperimentare il decreto e a monitorarne insieme i risultati – ha detto il Ministro – e tra 12 mesi faremo il punto della situazione su come ha funzionato, eventualmente anche per rigenerarlo e fornire risposte supplementari”.

Sul fronte dei controlli si è detto convinto che devono essere soprattutto preventivi, oltre che repressivi, e a questo proposito ha sollecitato la collaborazione dei soggetti rappresentati nell’Osservatorio.
le azioni auspicate: l’istituzione del Registro dei produttori e degli importatori di pneumatici e aggiornamento almeno semestrale della Banca Informativa Pneumatici BIP, già esistente presso il Ministero dell’Ambiente; istituzione presso il Ministero di un Ufficio di controllo dei soggetti autorizzati alla raccolta di PFU (consorzi e individuali); la costituzione di una vera e propria task force tra forze dell’ordine e Agenzia delle Dogane, per contrastare i fenomeni di vendita in nero di pneumatici, i traffici e gli smaltimenti illegali di PFU; istituzione di un Tavolo permanente di Consultazione presso il Ministero con i sistemi collettivi di gestione dei PFU e le associazioni di rappresentanza delle imprese di filiera.

Confartigianato Autoriparazione si auspica una maggiore collaborazione con le istituzioni per combattere abusivismo, irregolarità, evasione fiscale in nome del rispetto degli imprenditori e della tutela ambientale facendo valere le numerose norme già esistenti. Gli imprenditori regolari, qualificati e competenti non possono continuare a subire la concorrenza sleale degli operatori illegali e la spada di Damocle del blocco del ritiro di pneumatici.

Il rapporto sui flussi illegali di pneumatici e pfu in Italia è scaricabile a questo link.

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