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POS, niente sanzioni per chi non accetta i pagamenti con le carte

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7 Giugno 2018 Stampa

Remember rapido : la normativa in vigore

L’obbligo del Pos era stato introdotto dal decreto Crescita del 2012, senza definire l'impianto sanzionatorio: c'era l'obbligo ma non c'era la sanzione.

L'entrata in vigore delle sanzioni era stata prevista per l'1° febbraio 2016 per effetto del decreto attuativo previsto dalla legge 208/2015 (Legge di Stabilità 2016) che aveva contemporaneamente ridotto a 5 euro l’importo minimo per i quali era obbligatorio accettare i pagamenti con mezzi tracciabili.

Il parere del consiglio di stato

Lo schema di decreto aveva tentato di introdurre giuridicamente l'impianto sanzionatorio facendo riferimento all’articolo 693 del Codice penale, secondo cui "chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato, è punito con la sanzione amministrativa fino a trenta euro".

I giudici amministrativi del Consgilio di stato hanno deciso di bocciare il testo, mantenendo la situazione invariata rispetto alla situazione precedente : c'è l'obbligo ma non c'è la sanzione.

Prima o poi le sanzioni arriveranno ?

Non è da escludere che vi potrebbe essere in futuro un secondo intervento legislativo per tentare di reinserire la sanzione. Sono gli stessi giudici amministrativi (presidente Zucchelli, estensore Capolupo) che prospettano una possibile soluzione agli organi legislativi nella sentenza stessa, laddove dichiarano che (cit.) : "[la sanzione] va ricercata all’interno dell’ordinamento giuridico che disciplina le attività commerciali e professionali. In altri termini, nel caso in esame potrebbe trovare applicazione una già esistente norma di chiusura, prevista dal vigente quadro giuridico di riferimento, che sanzioni un inadempimento di carattere residuale".

La situazione dei POS in Italia

Secondo un'indagine di Confartigianato, analizzando il trend delle installazioni dei POS in Italia è emerso che nel triennio successivo al 2013 (anno di prima introduzione dell'obbligo) il numero dei POS è cresciuto del 37,6% pari a 572.396 unità in più. Inoltre si è osservato un tasso medio annuo di crescita dell’11,2% dal 2013 al 2016 rispetto al più contenuto +0,8% del triennio precedente; di conseguenza tra il 2013 e il 2016 il numero di abitanti per POS passa da 39 a 29 abitanti per POS.

In parallelo tra il 2013 e il 2016 è cresciuto del 49,8% il numero delle transazioni con carta di debito tramite POS con un ritmo medio annuo del 14,4% rispetto al 10,2% osservato nel periodo precedente. L’ammontare delle transazioni sale a 115.418 milioni di euro e dal 2013 al 2016 è aumentato del 46,5%, con un trend maggiormente accentuato rispetto alla spesa per consumi finali delle famiglie che nel periodo è aumentata del 4,3%, evidenziando un crescente utilizzo da parte di imprese e consumatori.

L’analisi territoriale del numero dei POS in particolare mette a confronto i tassi medi di crescita del numero di POS nel triennio 2010-2013 precedente all’istituzione dell’obbligo di detenere POS e quello successivo (2013-2016). L’esame dei dati evidenzia che la regione in cui si osserva il differenziale più ampio è la Campania che è passata da un tasso medio negativo del -1,1% nei 3 anni precedenti all’obbligo ad un tasso positivo del +16,0% nel periodo successivo; seguono Molise che è passata dal +1,1% al +17,4%, Piemonte che è passata da -2,5% a +13,5% e Valle d’Aosta che è passata dal -4,3% al +11,4%.

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