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Proroga Bolkestein

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21 Dicembre 2017 Stampa

Prorogata la Bolkestein: "Ora che succede?”

Nuovo rinvio in vista per la piena entrata in vigore anche in Italia della direttiva Bolkestein sul commercio ambulante. Si tratta della norma che prevede la liberalizzazione del mercato dei posti della vendita su strada con la loro messa a bando, nel rispetto di precise regole sulla durata delle licenze e sulla loro riassegnazione una volta scadute. Un emendamento alla Legge di Bilancio, infatti, rinvia l’applicazione al 2020.

“Il Governo aveva promesso di portare a uniformità tutte le scadenze al 2020 – sottolinea Marco Bordini, presidente commercio ambulante Licom, aderente a Lapam Confartigianato – e l’emendamento del Pd mantiene questa promessa sempre che passi nell’approvazione finale della Legge di Bilancio. Ma ci chiediamo: tutte quelle regioni e quei comuni virtuosi (come è accaduto da noi) che hanno mandato avanti il procedimento e rinnovato le licenze secondo la Bolkestein nel 2017 a decorrere dal 2019 e per 12 anni, che fine faranno? Questo lavoro sarà validato o no? Ci aspettiamo che rinnovo delle concessioni effettuate attraverso bando di gara del 2017 venga tenuto per buono. Ci mancherebbe che finissero per essere penalizzati quelli che si sono messi in regola…”.

emendamento, infatti, sana posizioni di comuni e regioni inadempienti, che non avevano ancora dato seguito alla Bolkestiein (ad esempio la Toscana). “Di fatto questo diventa un’ancora di salvataggio per chi non si era messo in regola e ancora una volta comuni e regione virtuose ci rimettono dopo aver rispettato le regole del gioco. Noi eravamo già in regola – sottolinea Bordini – ora qualcuno dovrà trovare la soluzione per dire cosa succederà. Immaginiamo che il provvedimento che verrà emanato potrà essere ritenuto valido e che, nella logica di uniformare, sarà data una proroga ulteriore dal 2019 al 2020 per le autorizzazioni nel frattempo concesse. Inoltre – conclude il presidente commercio ambulante Licom – ci aspettiamo che le autorizzazioni che scadevano nel 2018 non andranno a bando di gara se non nel 2019 per il 2020”.

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